Gianni Nazzaro e quella lotta contro il tumore al polmone

il cantante di “Quanto è bella lei” si è spento all’età di 72 anni a causa di un cancro ai polmoni. Lutto nel mondo della musica e dello spettacolo per la morte dell’artista napoletano che ha visto, nel giro di pochi mesi, le sue condizioni di salute aggravarsi e peggiorarsi di brutto. A confermare la causa della morte è stato anche il professor Antonio De Luca, suo medico personale presso l’ospedale Gemelli di Roma. “Era malato da qualche tempo – ha raccontato il prof che alla domanda se il cantante fumasse ha risposto “sì, ma aveva smesso da un po’ di tempo”.



Il professore Antonio De Luca ha poi rivelato che le condizioni di salute del cantante erano peggiorate tantissimo nel corso delle ultime settimane: “non è riuscito a superare quest’ultima fase. È stato portato in terapia intensiva, ma le metastasi avevano già raggiunto tutto il corpo”. Non solo, il dottore ha anche precisato come Gianni Nazzaro non sia morto di Covid-19, anzi ha sottolineato: “aveva già fatto le due dosi di Pfizer, ma purtroppo il tumore l’ha portato via in 6 mesi”. Da diverso tempo Nazzaro lottava contro un cancro ai polmoni al punto che l’artista è arrivato a chiedere anche l’eutanasia, mai ricevuta.



Gianni Nazzaro e l’eredità musicale: la frecciata a Gigi D’Alessio

Dopo la morte di Gianni Nazzaro si è parlato anche della sua eredità artistica e personale. Se quella privata sarà suddivisa tra i quattro figli nati dalle relazioni con Nada Ovcina e Catherine Frank, per quanto concerne quella artistica vanno ricordato le parole dell’interprete partenopeo che aveva rifiutato di essere associato a Gigi D’Alessio.  “Questa presunta eredità è la peggiore offesa che mi possa fare perché non riconosco in D’Alessio valori artistici o umani. Quando gli fui presentato esclamò: ‘Gianni Nazzaro? Ei fu…’. Misera battuta di una persona dalla quale mi distacco con orgoglio” – ha detto ancora in vita il cantante che ha avuto da ridire anche su altri due colleghi. Il primo è Gianni Morandi accusato di non averlo mai invitato ad un suo sto televisivo: “Morandi non mi ha mai invitato in un suo show in televisione” e il secondo Massimo Ranieri sui cui disse ” è stato altrettanto indifferente. Eppure qualcosa mi deve visto la canzone Perdere l’amore”.

Tra i due, infatti, c’è stata una canzone a dividerli: si tratta di “Perdere l’amore” che inizialmente fu proposto nel 1987 al Festival di Sanremo da Gianni Nazzaro, ma il brano venne bocciato dalla commissione artistica. Nel 1988, invece, lo stesso brano presentato da Massimo Ranieri non solo supera la commissione di Sanremo, ma vince anche la kermesse canora italiana diventando uno dei brani di maggior successo della carriera di Ranieri.