PETRUCCI SU PAOLO BANCHERO: CI HA PRESI IN GIRO
E dire che sarebbe bastato che Paolo Banchero non avesse l’influenza due anni fa per porre fine, una volta per tutte, a una querelle che anzi, a dire il vero, non sarebbe nemmeno sorta. Partiamo dall’epilogo: nei giorni scorsi Banchero, prima scelta assoluta al draft NBA 2022 e poi rookie dell’anno, ha annunciato di essere disponibile per la convocazione di Team Usa per i Mondiali di basket. Qualora Steve Kerr lo dovesse selezionare nel roster ufficiale, svanirebbe la possibilità di vedere Banchero indossare la canotta dell’Italia: certo, magari Paolo ai Mondiali non andrà o non giocherà nemmeno un minuto – difficile questa seconda ipotesi – ma comunque è chiara la sua volontà di legarsi agli Stati Uniti e non agli azzurri.
Gianni Petrucci, presidente di Federbasket, non l’ha presa bene: come riporta il Corriere della Sera, ha di fatto tirato fuori una “cronologia di dichiarazioni” di Banchero e la sua famiglia in cui appare evidente come il principale desiderio fosse quello di giocare per l’Italia. Petrucci ha ricordato come la federazione azzurra abbia aiutato la famiglia Banchero a trasferirsi in Italia, abbia sviluppato un piano per accrescere l’immagine di Paolo, abbia fatto di tutto per farlo sentire a suo agio fino a quel famoso viaggio di Gianmarco Pozzecco negli Usa per conoscere Banchero e provare a convincerlo. All’epoca, lo stesso giocatore degli Orlando Magic sosteneva che l’Italia fosse una priorità. Ora, non più. “Non siamo noi gli illusi: ognuno fa le sue scelte, ma poteva evitare di prenderci in giro facendo una telefonata”: questa la delusione di Petrucci che diventa frustrazione.
L’ESORDIO MANCATO
Ora, cosa c’entra l’influenza? Riavvolgiamo il nastro: nella primavera del 2021 Paolo Banchero è un giocatore di high school che nel giro di qualche mese andrà a Duke, una delle più importanti università Usa a livello di basket. Meo Sacchetti, all’epoca CT della nostra nazionale, lo ha convocato per l’ultima finestra delle qualificazioni agli Europei: Banchero risponde alla convocazione, ma non può scendere in campo a causa di un attacco influenzale (forse Covid). L’occasione salta, ma ce n’è un’altra: il Preolimpico, che diventerà poi leggendario con la vittoria in Serbia contro la Serbia, il ritorno ai Giochi e un movimento che improvvisamente riprende consapevolezza. Ecco: Banchero potrebbe e dovrebbe essere a Belgrado, e invece non ci può andare perché nel frattempo sorgono problemi con Duke University.
L’eroe in Serbia diventa Nico Mannion, un altro ragazzo italo-americano esploso al college (Arizona); sembra che per quanto riguarda Paolo si tratti solo di aspettare. Non andrà così: arriva il draft NBA 2022, Banchero come da previsione diventa la prima scelta assoluta e finisce a Orlando. Il suo impatto nella Lega è immediato: i Magic non si qualificano ai playoff ma Banchero è rookie dell’anno quasi in “automatico”, e cambia tutto. Team Usa inizia a interessarsi alle sue prestazioni, lo stesso Paolo nicchia, dice che ci deve pensare, dopo pochi mesi le sue priorità non sono così chiare. Arriva infine la decisione: Stati Uniti, non Italia. “Esistono tante maschere e pochi volti” dice Gianni Petrucci: peccato, un’influenza ci ha tolto la possibilità di ammirare Paolo Banchero con la maglia della nazionale italiana.