Gianni Rezza, ex direttore generale della prevenzione al Ministero della Salute dal 2020 al 2023 ed ex membro del Cts, a Report ha parlato dei vaccini anti Covid. A detta della Verità, quella di Rezza, che a lungo ha difeso a spada tratta i vicini Covid, è apparsa come una confessione. La puntata ha raccontato il dietro le quinte del secondo accordo sui vaccini stipulato dalla Commissione con Pfizer a maggio 2023. Gli accordi non sono stati tutt’ora resi pubblici e l’ex direttore generale della prevenzione ha spiegato: “Ho dato la mia password di accesso alla pagina dei contratti perché non li ho voluti aprire io”.
Rezza, dunque, non ha voluto leggere quegli accordi, che avevano lo scopo di rimediare al disastro combinato dalla Commissione europea con il primo accordo, quello stipulato via sms e che ha impegnato i contribuenti europei per decine di miliardi di euro, spiega La Verità. La Commissione ha deciso di rinnovare gli accordi fino al 2026 e l’Italia ha previsto altri 36 milioni di vaccini di cui circa 30 milioni verosimilmente saranno buttati per inutilizzo. L’Italia è riuscita inoltre a cancellare ordini per 24.2 milioni di dosi, però solamente dietro indennizzo di circa 10 euro a dose.
Rezza: “Dosi di vaccino Pfizer? Risparmio rispetto al contratto”
Riguardo alla cancellazione di ordini per 24.2 milioni di dosi, Rezza ha sottolineato: “C’è stato un risparmio rispetto a quello che prevedeva il contratto”. Attualmente nei magazzini ci sono 21 milioni di dosi, di cui 16 da buttare perché non aggiornate. Il nostro Paese ha gettato 46.8 milioni di dosi, su un totale di 215 milioni di dosi in tutta Europa. Secondo La Verità, l’Italia non poteva dire che questi vaccini non ci servivano. “Questo credo non fosse proprio possibile” spiega Rezza a Report.
I dirigenti italiani avevano paura di essere accusati di aver violato il segreto: “C’erano stati molti spifferi: queste grandi aziende hanno fior di avvocati” ha sottolineato ancora. Per questo “ho preferito dare la mia password a chi doveva rivederli. Se la Commissione ti dice di fare attenzione, penso che stai molto attento, no?” ha aggiunto. Qualcuno, dunque, si sarebbe dovuto assumere la responsabilità dicendo che tutte quelle dosi non erano necessarie. Nessuno, però, lo ha fatto, neppure Rezza, che neanche ha letto quei contratti. Solamente la magistratura, ora, potrà chiarire quanto successo.