Cento anni fa nasceva l’uomo che cambiò la fantasia, Gianni Rodari. Un compleanno speciale che ha dato vita a numerosi eventi in tutta Italia e non solo. Tra i tanti, anche la mostra al palazzo delle esposizioni a Roma che ha coinvolto oltre al poeta e scrittore di Omegna anche Bruno Munari, pioniere del design italiano del secondo dopoguerra, morto nel 1998. I due hanno in comune la fantasia e la leggerezza. I due uomini, seppur con ruoli diversi, sono rimasti uniti dall’energia dell’immaginazione. Il loro lavoro sarà al centro della mostra dal titolo Tra Munari e Rodari, curata da Biblioteche di Roma e Corraini Edizioni ed in corso fino a domani. Ad accompagnare la mostra ci sarà inoltre il Laboratorio d’arte di Palazzo delle Esposizioni, basato sulle filastrocche animate realizzate da cinque artisti i quali hanno reinterpretato, con il loro tratto stilistico, alcune delle storie scritte da Rodari. Nel centesimo anniversario dalla nascita di Gianni Rodari, giunto in un momento molto particolare per il nostro Paese, il Ministero dell’Istruzione e l’Accademia Drosselmeier hanno firmato un Protocollo d’intesa per celebrare l’autore con iniziatile e progetti per le scuole. Per questo il Ministero dell’Istruzione, come spiega Tecnica della Scuola, ha deciso di pubblicare sui propri profili social contenuti dedicati allo scrittore di Omegna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FRANCESCHINI “GENIO ASSOLUTO DELLA FANTASIA”
Unico italiano ad essersi aggiudicato il prestigioso premio Andersen, oggi Gianni Rodari viene ricordato in occasione dei 100 anni dalla nascita avvenuta esattamente il 23 ottobre del 1920. In queste ore sono numerose le sue citazioni che si rincorrono in modo magico sui social ed in particolare su Twitter dove le frasi celebri dello scrittore oggi appaiono ancora molto attuali: “Nel paese della bugia, la verità è una malattia”, ed ancora, “In città non canta il galletto, è il primo tram che ti sveglia nel letto”. Il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini lo ha ricordato asserendo, come riferisce Repubblica nell’edizione online: “Non è un caso che l’edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo del 2020, in corso proprio in questi giorni, sia dedicata al rapporto tra la parola e l’immagine di cui Gianni Rodari, con le sue opere e i suoi insegnamenti, è stato uno dei grandi precursori: inventore di favole e filastrocche, genio assoluto della fantasia”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
POSTE ITALIANE EMETTE UN FRANCOBOLLO PER L’EVENTO
In occasione dei 100 anni di Gianni Rodari, Poste Italiane ha emesso un nuovo francobollo dedicato appunto al grande Maestro. Nel dettaglio, nel francobollo si vede un disegno stilizzato realizzato dallo stesso scrittore di libri per l’infanzia, in cui si vede un bambino in bianco e nero con in mano un palloncino. Dentro quest’ultimo, la scritta Omegna, la città piemontese sul lago d’Orta di cui Gianni Rodari era originario, e dove lo stesso nacque esattamente 100 anni fa, nel 1920. Sempre nel francobollo troviamo la firma dello scrittore sotto al disegno con la data di nascita 1920, e quella di morte, 1980. Infine, a completare il lavoro, la simpatica scritta in alto a destra “Cento di questi Gianni”. Oggi Poste Italiane ha emesso altri due francobolli riguardanti il mondo culturale italiano. Uno celebra i 200 anni della casa editrice Marietti, mentre l’altro celebra un altro anniversario importante, i 150 anni della Hoepli, altra casa editrice. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANNI RODARI E I 100 ANNI, DA SKY ALLA RAI: PROGRAMMAZIONE SPECIALE PER IL MAESTRO
Come vi abbiamo già spiegato nel focus precedente, sono moltissimi gli eventi di queste ore per i 100 anni del grandissimo Gianni Rodari. Numerosi gli appuntamenti televisivi e cinematografici, a cominciare dal ritorno dopo 25 anni nelle sale in versione completamente restaurata, de ‘La Freccia Azzurra’ di Enzo D’Alò, che verrà trasmesso in contemporanea e in anteprima presso “Alice nella Città”, sezione autonoma e parallela alla Festa del Cinema di Roma al momento in corso. Senza andare al cinema ma rimanendo comodamente a casa sul vostro divano, potrete sintonizzarvi su Sky Arte (se avete l’abbonamento alla tv satellitare ovviamente), e gustarvi il documentario ‘C’era due volte Gianni Rodari’, in onda alle 21.15 e disponibile anche in streaming sulla piattaforma Now Tv. Protagonista, Neri Marcorè, che leggerà filastrocche, articoli, lettere e diari, “abbracciato” da una scenografia tutta di carta. Domani, sabato 24 ottobre, verrà invece trasmesso su LaF dalle ore 21:10, ‘Gianni Rodari 2.0 – Spazio alla parola’, film omaggio con la voce narrate di Frankie hi-nrg. Infine, su RaiPlay, il videoclip animato del brano ‘Il Cielo è di tutti’, cantato da Bungaro e Fiorella Mannoia, e basato su un testo proprio di Rodari. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANNI RODARI COMPIE 100 ANNI, EVENTI ONLINE, SPECIALI TV E I MERIDIANI MONDADORI
Esplodono in tutto il mondo i festeggiamenti per l’immenso Gianni Rodari, uno degli scrittore più amati, apprezzati e letti non soltanto in Italia. Come ricorda l’agenzia Ansa, da Roma ad Hanoi, passando per un Meridiano Mondadori, in questi giorni si terranno omaggi, film, maratone di letture, programmi speciali alla tv, eventi online e molto altro ancora, in ricordo dei 100 anni di quello che viene considerato il Maestro della Fantasia. Gianni Rodari nasceva a Omegna sul Lago d’Orta, esattamente un secolo fa, il 23 ottobre del 1920, e per questo evento memorabile Poste Italiane ha deciso di dedicargli un francobollo celebrativo, che è però rimasto top secret fino alla sua emissione prevista appunto in queste ore. I festeggiamenti per il “Nobel per la letteratura per ragazzi” erano di fattoo cominciato un anno fa, quando le Edizioni EL, che pubblicano dal 1991 proprio i libri del grande Rodari, avevano aperto il sito www.100giannirodari.com, resistendo tra l’altro anche alla pandemia di covid. Come detto sopra, per il 100esimo compleanno Rodari, entra nei Meridiani Mondadori con due volumi, leggasi “Opere” di Daniela Marcheschi e “Rodari a colori”, a cura di Grazia Gotti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIANNI RODARI, IL “PAPA’” DEI RAPPER…
Gianni Rodari ha scritto pagine importanti della storia italiana, lui maestro del fantastico in grado di diventare uno dei principali teorici dell’arte di inventare storia. Lo scrittore di Omegna ha avuto grande influenza sulle generazioni successive, non solo nel campo della poesia. «Rodari è il maestro di tutti i rapper», ha dichiarato senza dubbi Frankie H NRG ai microfoni de La Stampa. Sui social network sono in tanti a ricordare l’artista a 100 anni dalla sua nascita e sono numerose le citazioni che possiamo trovare sul web, ecco un esempio: «Le fiabe sono alleate dell’utopia, non della conservazione. E perciò […] noi le difendiamo: perché crediamo nel valore educativo dell’utopia, passaggio obbligato dall’accettazione passiva del mondo, alla capacità di criticarlo, all’impegno per trasformarlo». Questa un’altra celebre frase di Gianni Rodari: «Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo». (Aggiornamento di MB)
GIANNI RODARI, LA STORIA DEL MAESTRO
Gianni Rodari è stato ampiamente acclamato come uno degli autori per bambini italiani più influenti del XX secolo. Nel 1970, Gianni Rodari è diventato il primo – e fino ad oggi unico – italiano a vincere il Premio Hans Christian Andersen per la scrittura, uno dei più alti riconoscimenti internazionali nella letteratura per ragazzi. Gianni Rodari è nato proprio oggi nel 1920 nella città di Omegna da Giuseppe Rodari, fornaio che possedeva il negozio in via Mazzini, via principale di Omegna, sposato in seconde nozze con Maddalena Aricocchi, che lavorava insieme al marito nella bottega paterna. Interessato da sempre all’istruzione dei bambini, Gianni Rodari ha insegnato in una scuola elementare prima di passare a lavorare come giornalista. Sulla base della sua precedente esperienza, i suoi editori gli hanno chiesto di scrivere per la sezione per bambini dei giornali per cui lavorava, dando così i natali alla sua iconica carriera nella letteratura per bambini. Nel 1960 aveva scritto abbastanza materiale per pubblicare il suo primo libro, Filastrocche in cielo e in terra. Due anni dopo ha pubblicato la sua raccolta di storie di successo Fiabe al telefono, considerato da molti il suo capolavoro. Gianni Rodari ha continuato a creare una varietà di letteratura molto amata nei decenni successivi, e nel nostro paese è diventato come uno di famiglia, al tempo stesso contribuendo in modo determinante alla riforma del sistema dell’istruzione italiano. Per i suoi contributi alla letteratura per ragazzi, Gianni Rodari ha vinto molti importanti premi nel corso della sua vita e oggi le sue opere sono state tradotte in oltre 20 lingue.
GIANNI RODARI, GLI ANNI DA CANTASTORIE DEL COMUNISMO
Il romanzo di Cipollino è la raccolta a cui si è ispirato il disegnatore del doodle di Google per commemorare la nascita di Gianni Rodari. Vale forse la pena di approfondire un poco questa opera, che ci parla di un Gianni Rodari forse un po’ diverso da quello che siamo stati abituati a conoscere. Un Gianni Rodari fortemente connotato politicamente, inviso al clero, e che negli anni della guerra fredda divenne un simbolo addirittura per l’Unione Sovietica, che si innamorò della storia, rivoluzionaria e critica verso nobiltà e capitalismo, contenuta appunto nelle “strisce” delle avventure di Cipollino, che venne dapprima pubblicato appunto in un giornale periodico comunista Il Pioniere diretto dallo stesso Gianni Rodari, per finire poi nel 1951, raccolte nel “romanzo” di Cipollino. Un romanzo fondamentale per capire la grandezza onirica e la forza di ispirazione che ebbe in quegli anni così politicizzati quel primo periodo artistico di Gianni Rodari.Come scrive Vanessa Roghi in un suo libro, per Gianni Rodari «il bambino è un essere rivolto naturalmente al futuro, una profezia, un’utopia concreta»: e negli anni ’50, dove la cultura iniziava pian piano a diventare atto politico, Gianni Rodari lascia il segno più indelebile con «le favole e le filastrocche a raccontare un paese complesso, il paese dei prepotenti, i Limone e Pomodoro, ma anche del giovane Cipollino, dei piccoli vagabondi e dell’alluvione del Polesine, il paese dei mestieri che hanno odori e colori, delle ferrovie che servono per viaggiare e scoprire l’Italia a volte bella, a volte no». Per dare l’idea a voi lettori di quanto questo personaggio per bambini sia entrato nell’immaginario dei comunisti adulti, basti sapere che ne fecero addirittura un francobollo, nel 1992. “Ma come?” direte voi, “l’Unione Sovietica si è dissolta nel 1991”. Sì, ma non sarà stato certo un caso se, proprio quando il comunismo sovietico, con tutte le sue pesanti eredità storiche, si è definitivamente trasformato in una “fiaba”, ecco proprio allora Cipollino e Pomodoro sono finiti su un francobollo da trenta copechi. Per commemorare un’infanzia, forse povera, ma sognatrice.
GIANNI RODARI, IL ROMANZO DI CIPOLLINO
«Cipollino era figlio di Cipollone e aveva sette fratelli: Cipolletto, Cipollotto, Cipolluccio e così di seguito, tutti nomi adatti a una famiglia di cipolle. Gente per bene, bisogna dirlo subito, però piuttosto sfortunata. Cosa volete, quando si nasce cipolle, le lacrime sono di casa». Cipollino è un piccolo eroe, dapprima, inconsapevole. Un Pinocchio che invece di voler diventare un bambino vero si trova a credere che tutti gli altri diverranno uguali nella diversità. E via allora in una serie di avventure scatenate dall’ingiusta prigionia che il Principe Limone appioppa al padre Cipollone, che lo porteranno a scontrarsi con il Cavalier Pomodoro (il suo antagonista) la faccia feroce e ottusa del potere esecutivo, che porteranno Cipollino a organizzare una rivolta capeggiata dai ragazzini che porterà alla nascita di una Repubblica che spazzerà via una dominazione aristocratico-militare basata sulle differenze sociali e sul disprezzo classista in cui, come in una incredibile macedonia, troviamo le Contesse del Ciligio, il Barone Melarancia e il duchino Mandarino. Ciascuno aspro, amaro, e pien di semi a modo suo, allegoria di eccesso, avidità, devianza morale. Tuttavia, nella lotta Cipollino non si troverà solo, ma attorniato da amici improbabili e bizzarri, tanto quanto i suoi nemici, ma che riesce ad agglomerare attorno all’idea di rivoluzione e dell’utopia della società che verrà. « – S’è mai visto – brontolava l’Orso, s’è mai visto un Orso amico di una cipolla?». «E perché no? Si può essere amici, su questa terra. C’è posto per tutti, per gli orsi e le cipolle», risponde Cipollino. «Un giorno tutti saremo amici. Gli uomini e gli orsi saranno gentili gli uni con gli altri, e quando si incontreranno si caveranno il cappello».