Gianni Schicchi, l’opera comica di Giacomo Puccini, approda in tv diretta da Damiano Michieletto. L’opera, su libretto di Giovacchino Forzano basato su un episodio del Canto XXX dell’Inferno di Dante (vv. 22-48), è inserita nel Trittico ed è stata presentata dal vivo per la prima volta in assoluto il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York. L’opera, ispirata al canto XXX dell’Inferno di Dante, è stata una delle più amate in America dove è stata proposta per ben 138 volte al Metropolitan di New York. In occasione delle festività natalizie, Rai1 ha pensato bene di proporre in seconda serata il film-opera di Damiano Michieletto che racconta le vicende di Gianni Schicchi, un furbo faccendiere toscano che, con un abile stratagemma, riesce a intascare la ricca eredità di Buoso Donati, anziano collezionista d’arte appena deceduto, respingendo gli assalti dei numerosi parenti del defunto, accorsi in massa a casa del Donati per ottenere la loro parte di lascito.
Proprio il regista Damiano Michieletto è entusiasta di questo importantissimo risultato: “per me questa è una grande soddisfazione, fare un film opera sulla prima rete italiana è anche un segno di fiducia. E’ un film fuori dai generi e spero dimostri che riesce a parlare a tutti”.
Gianni Schicchi, film-opera diretto da Damiano Michieletto: “ha una storia molto cinematografica”
Gianni Schicchi, il furbo faccendiere toscano raccontato nel XXX canto dell’Inferno di Dante Alighieri, è il protagonista del film – opera omonimo diretto da Damiano Michieletto che ha dichiarato a Maridacaterini.it: “che avesse quella verità che dal cinema ti aspetti. Ho scelto l’opera Gianni Schicchi perché ha una storia molto cinematografica, con un grande ritmo narrativo ed era una commedia. Volevo fare una cosa divertente, una cosa comica magari anche per avvicinare quel pubblico che può essere un po’ spaventato da un’opera lirica, pensando che possa essere qualcosa di distante, di noioso, non in grado di emozionare”.
Non solo, il regista ha aggiunto: “con questo film riusciamo a dimostrare anche che l’opera lirica fatta come un film può essere molto diretta ed immediata. Questa storia di Puccini e di Gioacchino Forzano (autore del libretto) mi sembrava quella giusta per quello che avevo in mente”. Infine parlando dell’opera in sè ha precisato: “pur essendo un film che non ha effetti speciali e tecniche complesse, essendo tutto girato in presa diretta significa che ogni ciak doveva funzionare sia da un punto di vista filmico e fotografico, sia da un punto di vista musicale” – concludendo – “mette insieme la potenza della musica di Puccini con un ritmo e delle inquadrature e un modo di raccontare la storia che magari non ti aspetti. Ho cercato di fare in modo che si sposi totalmente con la musica. Il montaggio che abbiamo fatto è stato basato sulla musica. Non pensando di realizzare un evento teatrale ma un film”.