Gianni Vattimo è stato giudicato “lucido e capace” dalla Suprema Corte di Cassazione, che ha confermato la decisione della Corte di appello civile di Torino. Il filosofo, intercettato da Adnkronos, si è detto “soddisfatto” dalla sentenza. “Per me è la fine di una persecuzione. Ho ricevuto alle quattordici di ieri la pronuncia che mette una pietra tombale su questa vicenda. Un procedimento giudiziario che, nel complesso, è stato fortunatamente molto rapido”.
Inoltre, ha annunciato che domani parlerà con i giornalisti. “Per prima cosa leggerò interamente la sentenza, dove si spiega con chiarezza che il primo provvedimento tradiva ‘una cattiva comprensione dei fondamenti dell’istituto dell’amministrazione di sostegno‘. Poi interverranno anche i miei avvocati, Laura Dutto e Daniela Talarico, che entreranno nel merito di quanto avvenuto”, ha concluso. (Aggiornamento di Chiara Ferrara)
“GIANNI VATTIMO LUCIDO E CAPACE”: LA SENTENZA
Sul caso Gianni Vattimo si è espressa nelle scorse ore la Cassazione, con riferimento particolare ai giudici della prima sezione civile, i quali hanno confermato la decisione della Corte di appello civile di Torino, che pochi mesi fa – era il novembre del 2021 – aveva revocato il provvedimento di apertura dell’amministrazione di sostegno per il filosofo. Di conseguenza, gli ermellini hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal procuratore generale di Torino e dato ragione ai giudici, secondo i quali “Vattimo ha conservato indiscusse capacità cognitive e di memoria” ed è risultato “capace di controllare la gestione del proprio patrimonio, sia pure avvalendosi di altre persone”.
La Cassazione ha quindi inteso assumere la seguente decisione: “Le diagnosi sono state concordi nel dire che il professor Gianni Vattimo è persona lucida, correttamente orientata, disponibile e ben predisposta a ogni valutazione; persona da sempre prodiga per carattere, ma in ogni caso capace di disporre dei propri interessi e di amministrare altresì il denaro e i beni, e di determinarsi autonomamente in merito al luogo in cui vivere e alle modalità di gestione del quotidiano”.
GIANNI VATTIMO, LA CASSAZIONE DÀ RAGIONE AI GIUDICI DELLA CORTE D’APPELLO: “NO ALL’AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO”
Sempre in relazione alla querelle legale che vede come protagonista il filosofo Gianni Vattimo, la Cassazione ha voluto aggiungere quanto segue: “La Corte di Appello ha dato atto della volontà del professor Vattimo contraria all’amministrazione di sostegno e ne ha ritenuto insussistenti i presupposti all’esisto di un’istruttoria appositamente eseguita e su due test di valutazione, affidati a una neuropsicologa, l’uno in funzione del riscontro cognitivo, l’altro in funzione della capacità di raccordare i comportamenti con gli aspetti economici della vita”.
Detto in altri termini, il professor Gianni Vattimo sa badare a se stesso e amministrare le finanze di casa propria senza particolari difficoltà: per questo il ricorso è stato respinto.