Il filosofo Gianni Vattimo è morto all’età di 87 anni. Era ricoverato in gravi condizioni da alcune settimane all’ospedale di Rivoli. Di recente era stato anche giudicato incapace di intendere e di volere dal Tribunale, tanto che era stato nominato un amministratore di sostegno d’urgenza per prendere le decisioni necessarie esclusivamente dal punto di vista terapeutico, mentre il compagno e assistente, il trentottenne Simone Caminada, era stato condannato in primo grado a febbraio scorso per circonvenzione.



È stato proprio lui a dare il drammatico annuncio, dopo essere stato sempre vicino a lui in ospedale. “Mia madre come ogni sera gli ha detto ‘Ci vediamo domani Gianni’ e lui ha avuto la forza col dito di indicare ‘no’. Io gli ho assicurato che stava lasciandoci nell’amore del suo grande popolo. Sul suo profilo ho scritto ciò che lui tempo fa mi chiese di scrivere nel caso estremo (“Ero debole”, ndr) e in fondo è tutto dentro la sua grande autoironia. Grazie a tutti. Ciao prof”, ha scritto.



Gianni Vattimo è morto: il filosofo 87enne era ricoverato da tempo, chi era

Innumerevoli i messaggi di cordoglio per Gianni Vattimo, il filosofo italiano morto a 87 anni. La sua fama infatti era mondiale, in quanto teorizzatore del “pensiero debole”. Era un esponente dell’ermeneutica, studioso tra i massimi studiosi di Heidegger, Nietzsche e Gadamer. Aveva portato avanti la carriera accademica come socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino quella politica come europarlamentare nel 1999 e nel 2009. Inoltre, aveva espresso i suoi pensieri anche conducendo programmi televisivi per la Rai e collaborando come editorialista per i quotidiani La Stampa e La Repubblica e per il settimanale L’Espresso.



Amava definirsi “omosessuale e cattolico” e proprio per queste caratteristiche era divenuto un pioniere nella promozione dei diritti delle persone Lgbtq+. “La religione è una spinta per combattere le ingiustizie”, diceva.