L’eredità di Gianni Vattimo, il famoso filosofo scomparso nel 2023, va a due cugine. Lo avrebbe stabilito poche ore fa il Tribunale civile di Torino con parere contrario a Simone Caminada, suo ex compagno che per i giudici, riporta ll Corriere della Sera, secondo l’ordinanza depositata il 25 luglio scorso sarebbe stato ritenuto “indegno a succedergli” sul patrimonio economico e culturale. Il 40enne, destinatario di una condanna definitiva a 2 anni di reclusione per circonvenzione di incapace da scontare con lavori di pubblica utilità, avrebbe già lasciato l’abitazione. Si chiude così la travagliata vicenda che sarebbe iniziata nel 2018.
Secondo quanto emerso, per il giudice che lo aveva condannato Caminada avrebbe isolato Gianni Vattimo dalla cerchia dei suoi affetti, approfittando della sua fragilità nel tessuto di un “amore tossico” con lo scopo di essere indicato quale erede universale. A pesare sul recente esito, che di fatto lo esclude dai beneficiari dell’eredità, stando al Corriere della Sera sarebbe stata proprio la condanna diventata definitiva nel gennaio scorso.
Eredità Gianni Vattimo, Simone Caminada escluso: qual è il patrimonio finito al centro della battaglia legale
Gianni Vattimo è morto a 87 anni nel settembre 2023 e il suo ex compagno e assistente Simone Caminada, secondo il tribunale, avrebbe puntato a diventare unico erede dopo averlo allontanato dalla rete familiare e amicale. Un’accusa pesante che lo stesso aveva respinto, ricostruisce ancora Il Corriere, ma che per i giudici ha un suo fondamento e avrebbe portato alla esclusione di Caminada dall’eredità del noto filosofo.
Dopo la morte di Gianni Vattimo, l’ex compagno avrebbe sostenuto di essere il solo titolare dell’eredità all’esito di un terzo testamento del filosofo – mai pubblicato – che lo avrebbe visto diventare proprietario di un patrimonio comprensivo di una somma di circa 400 mila euro in denaro depositato nei conti correnti, dell’appartamento di via Po e dell’archivio di opere conservato all’Università Pompeu Fabra di Barcellona.