Il professor Gianni Vattimo è intervenuto sulle colonne de “Il Corriere della Sera”, parlando delle proteste dei no vax, dei no Green Pass: “Secondo me chi si comporta in questa maniera, sbaglia. Sono contro ogni forma di violenza, non se ne parla nemmeno. Sono estremi di follia. Anche se quella che stanno portando avanti è una lotta civile importante”. Un aggettivo adoperato in seguito a un ragionamento articolato di Vattimo, secondo cui la Carta costituzionale “è dalla loro parte. Non è possibile ordinare un trattamento sanitario obbligatorio per tutti senza tenere conto della volontà di alcuni”.



Vattimo, tempo fa, insieme ai colleghi filosofi Massimo Cacciari e Giorgio Agamben, aveva contestato apertamente l’uso obbligatorio dei Green Pass, ricordando anche la necessità di non rendere obbligatorio il vaccino. Se dovesse riproporre quei ragionamenti oggi, esprimerebbe “esattamente quello che ho già detto e credo che Massimo Cacciari sia anche lui ancora d’accordo con me. Sui vaccini non si è discusso abbastanza e non bisogna obbligare nessuno a vaccinarsi”.



GIANNI VATTIMO: “LE MIE PAROLE HANNO INFLUENZATO? MACCHÉ, HANNO RAGGIUNTO QUATTRO GATTI!”

Nel prosieguo del suo intervento su “Il Corriere della Sera”, Gianni Vattimo ha rivelato di essersi messo in lista e di essersi regolarmente vaccinato. Tuttavia, la sua impressione è che non si sia capito fino in fondo quanta paura abbia la gente nei confronti del vaccino: “Non si è discusso pubblicamente delle conseguenze che questo può avere sul corpo umano. Le persone quindi non sanno cosa può succedere una volta inoculato. Il movimento no vax e no Green Pass sarebbe nato perché c’è troppa paura in giro. E il problema, ripeto, è di chi non ha voluto fare informazione su una cosa così importante”.



Urge un riepilogo, a tal proposito: Vattimo ha dichiarato pubblicamente che il vaccino anti-Covid non avrebbe mai dovuto essere obbligatorio. “Non credo, però, che le mie dichiarazioni possano aver raggiunto tante persone. Alla fine, è un dibattito che si è svolto tra quattro gatti. Le mie dichiarazioni le avrà lette soltanto un gruppetto di intellettuali”.