L’Italia non può fare a meno dell’ideologia comunista, non ha dubbi Gianni Vattimo. Il celebre filosofo è pronto a scendere in campo con il Pc di Marco Rizzo alle imminenti elezioni comunali a Torino: intervenuto ai microfoni di Huffington Post, l’85enne ha spiegato di non poter fare molto dal punto di vista politico perché «in questo momento sono fuori forma» ma ha ribadito che la presenza del Partito Comunista gli sembra «fondamentale come indicazione di un’ispirazione, di una direzione».
Nessuna ambizione di diventare il nuovo sindaco di Torino per Gianni Vattimo, ma è importante ribadire il ruolo del Partito Comunista in Italia. «Penso che il futuro che si possa coltivare è quello che Lenin chiamava “elettrificazione più soviet”, con grande partecipazione popolare. Come comunista e cristiano non posso desiderare che questo», ha evidenziato il pensatore: «Non dobbiamo privarci di questo ideale. Di una società più giusta, senza la pratica della violenza come dialettica».
GIANNI VATTIMO: “IL FUTURO È IL COMUNISMO DEBOLE”
Nel corso della lunga intervista, Gianni Vattimo ha fatto riferimento al comunismo “debole”, che non è il comunismo di Stalin, il comunismo dogmatico. Un’ideologia che serve, è necessaria per la politica nostra in tutte le sue declinazioni. Il filosofo ha poi commentato brevemente il risultato delle elezioni in Russia che hanno visto i comunisti raddoppiare i voti, mettendo fine allo strapotere di Vladimir Putin: «L’ho letto dai giornali, non so bene chi siano. Può darsi che ci siano ancora comunisti nel mondo».