SANTO VERSACE E IL RICORDO DEL FRATELLO GIANNI

C’è sempre stato un rapporto speciale tra Santo e Gianni Versace che, insieme, hanno concretizzato quello che è sempre stato un sogno scrivendo pagine importante della mode italiana portando il loro nome in tutto il mondo. “Ho sempre tanta fiducia in lui e lui ne aveva in me. Eravamo come se fossimo una sola persona. Lui era l’eterno bambino, io l’eterno serio”, racconta Santo. “Lui non sapeva mai quanto poteva spendere realmente ed io conoscendolo davo sempre dei budget inferiori alle nostre disponibilità. Abbiamo fatto delle cose straordinarie insieme” – racconta Santo Versace ai microfoni di Verissimo.



Il sogno dei Versace viene spezzato via quando la vita di Gianni finisce per la mano di un serial killer. “Purtroppo c’è stato l’incontro con un pazzo, un serial killer che aveva già sparso sangue. Io ero a Roma per preparare la sfilata di Trinità dei Monti. Partimmo da Ciampino per andare a Miami”, conclude (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



GIANNI VERSACE, CHI E’ STATO E COME E’ MORTO?

Chi è stato Giovanni Maria Versace, noto in tutto il mondo semplicemente come Gianni Versace, fratello di Santo e Donatella? Questo pomeriggio Santo Versace sarà ospite per la prima volta nel salotto tv di “Verissimo” per presentare il volume, edito per i tipi di Rizzoli e intitolato “Fratelli. Una famiglia italiana”, in cui non solo racconta la fortunata vicenda dei Versace dalla Calabria alla conquista del mondo della moda, ma pure della drammatica morte di Gianni nel 1997 quando fu ucciso nella sua casa di Miami Beach, negli USA. Ma cosa sappiamo di lui, uno degli stilisti più rivoluzionari della contemporaneità e fondatore dell’omonima maison che oggi viene portata avanti da Santo e Donatella.



Nato a Reggio Calabria il 2 dicembre del 1946, qualche giorno fa Gianni Versace avrebbe compiuto 76 anni: non c’è ricorrenza o compleanno in cui Santo e soprattutto la sorella Donatella non lo ricordino, non solo per via dei legami famigliari ma perché assieme avevano dato vita a una delle avventure imprenditoriali tricolori più importanti. Innamoratosi del mondo della moda sin da piccolo e dopo aver lavorato nell’atelier di sartoria di famiglia della madre, pian piano Gianni cominciò a farsi conoscere soprattutto nel competitivo ambiente milanese, dove peraltro già si trovava la sede di quella che diverrà la boutique Versace. Da lì fu un crescendo, in cui alle rivoluzionarie collezioni che Gianni ideava si affiancavano geniali campagne di comunicazione (merito della sorella) che resero la loro griffe tra le prime al mondo.

GIANNI VERSACE, UN’ICONA DELLA MODA E L’OMICIDIO DEL ’97

Insomma, in un’era ancora pre-social e in cui la comunicazione cartacea e televisiva era tutto, il successo dei Versace -specie se rapportato ai giorni nostri- fu ancora più clamoroso se si pensa quel contesto: Gianni Versace divenne una vera e propria icona, un marchio il cui nome evocava subito un’idea (cosa di cui non tutti gli stilisti si possono fregiare) e poi la collaborazione con alcune delle top model più in vista a cavallo dello scorso e del nuovo millennio proiettarono la maison nel firmamento del mondo della moda. Un sogno durato tanti anni e interrottosi tragicamente appunto in quel 1997, quando Versace fu brutalmente ucciso nella sua abitazione di Miami Beach, in Florida, da Andrew Cunanan, di cui parliamo quest’oggi in un articolo a parte, ricostruendone la storia.

A quell’epoca Gianni Versace faceva coppia con Antonio D’Amico, suo storico compagno e che purtroppo è venuto a mancare proprio negli scorsi giorni (ed è probabile che Santo lo ricorderà durante la sua ospitata di oggi a “Verissimo”): anzi, proprio Versace fu uno dei primi personaggi dello showbiz italiano e statunitense a fare coming out, rivelando di essere omosessuale e non vivendo nell’ombra la sua storia d’amore con D’Amico, già modello e stilista come lui, ma originario della Puglia. La sua morte fu uno shock non solo per la sua famiglia ma pure per D’Amico dato che arrivò come un fulmine a ciel sereno, anche se tutt’oggi non sono mai stati chiariti del tutto alcuni punti oscuri: il 15 luglio del 1997 infatti il corpo senza vita dello stilista fu ritrovato dal fidanzato nella loro villa di Miami Beach e le risposte a quell’efferato omicidio se ne andarono con Cunanan che, dopo l’ultimo di una serie di crimini commessi in quel periodo e già noto per la sua tossicodipendenza, si suicidò qualche giorno dopo nel suo nascondiglio (una casa galleggiante) per sfuggire alla cattura delle forze dell’ordine che lo avevano circondato.