Gianrico Carofiglio, l’intervista a La Confessione di Peter Gomez
Gianrico Carofiglio, scrittore, ex magistrato e politico italiano, si racconta a La Confessione di Peter Gomez, il programma di interviste trasmesso su Rai3. : Lo scrittore si è raccontato a cuore aperto parlando delle sue passioni tra cui quella per il karate; una passione che gli ha fatto conquistare anche la cintura nera, sesto dan. “Ho cominciato a praticare arti marziali, che ero un ragazzino, 14 anni o poco più, ed ero il più classico dei ragazzini sfigati e frustrati – ha raccontato lo scrittore a Peter Gomez. Non solo, Gianrico Carofiglio ha pescato nei ricordi dicendo: “si ricorda quel film con Troisi in cui diceva: ‘tu non hai i complessi in testa, tu hai l’orchestra’? Ecco io avevo l’orchestra”.
“Le arti marziali mi hanno cambiato la vita” – ha confessato l’ex magistrato italiano Gianrico Carofiglio che ha proseguito dicendo – “le arti marziali in una prima fase ti insegna quello per cui sei andato lì e impari effettivamente a combattere. Però il vero insegnamento, non voglio fare della retorica, non è quello. E’ imparare, se uno studia e approfondisce e pratica nel modo giusto, ad avere a che fare con la propria paura ed è una pratica costante perché la paura non ci abbandona mai”.
Gianrico Carofiglio e la sua infanzia: “Da ragazzino ero sfigato. Timido, fragile, goffo”
L’infanzia di Gianrico Carofiglio è stata segnata dal bullismo. Dalle pagine del Corriere della Sera, lo scrittore ha raccontato: “da ragazzino ero sfigato. Timido, fragile, goffo, sono stato bullizzato fino ai quattordici anni”. La salvezza è arrivata proprio con le arti marziali: “ho cominciato a praticare le arti marziali e il bullismo è cessato, si sono invertiti i ruoli”. Un ricordo doloroso per l’ex magistrato, politico ed oggi scrittore di successo che dopo una carriera in magistratura e in politica come parlamentare del Partito Democratico si è dedicato alla scrittura: “ho cominciato quando ho percepito la mia città come un possibile scenario per un romanzo. Fino a quel momento a Bari era stato ambientato solo il romanzo Capatosta di Beppe Lopez, ma era tanto diverso da quello che avevo in mente io”.
La svolta per Gianrico Carofiglio arriva con Elvira Sellerio che lo chiama dicendogli di voler pubblicare il suo libro: “ho avuto un tuffo al cuore. Volevano pubblicare il mio primo libro, non ci credevo”. Un successo enorme, visto che il libro è arrivato alla 104esima ristampa.