La top 10 dei libri più venduti non poteva che vedere sul podio Gianrico Carofiglio con la sua La misura del tempo, in grado di oscurare Elena Ferrante con la sua La vita bugiarda degli adulti. Almeno per quanto riguarda l’inizio di dicembre, poi scavalcato da Donato Carrisi con il suo La casa delle voci, ma sintomatico di come lo scrittore sia fra i più amati dagli italiani. Sesto romanzo per il suo Guido Guerrieri, denso di emozioni. “La malinconia e la noia sono cifre stilistiche dell’avvocato”, dice a Coming Soon, “c’erano anche prima, magari più sfumate. Guido Guerrieri è un personaggio sempre un po’ fuori fuoco e questa è una citazione dalla bellissima biografia di Robert Capa, il cui titolo è Leggermente fori fuoco. In realtà essere fuori fuoco è una condizione morale, essere troppo a proprio agio, invece, non è una situazione ottimale”. Dall’altro lato Carofiglio continua a far sentire la sua voce su La7, soprattutto in merito di prescrizione, uno dei temi più caldi di questi ultimi giorni.



GIANRICO CAROFIGLIO, LE PAROLE SULLA PRESCRIZIONE

“La farraginosità delle norme, unita all’enormità dei reati in questo Paese, porta allo scandalo della prescrizione di fatti molto gravi”, ha dichiarato in questi giorni, ricordando come la situazione sia sempre più problematica. “Si sta per prescrivere anche la morte di una ragazza che cercarono di stuprare in Spagna. Di fronte a questi scandali sono necessari interventi”, ha sottolineato.  Anche se concentrato nella scrittura, Carofiglio continua quindi a occuparsi di politica con gli interventi televisivi, i dibattiti in tv. Un modo per continuare a mantenere intatto quel filo rosso con il suo passato, mai dimenticato e che non prevede alcun rimpianto. Una strada che tra l’altro stanno seguendo la figlia Giorgia, grazie al master in Teoria politica che per ora la vuole a Londra, nonché il primogenito Alessandro, avvocato. La scrittura per l’ex magistrato Gianrico Carofiglio è sempre stata una delle fondamenta della sua vita. Per questo ha scelto di abbandonare la sua carriera nel mondo della legge per seguire il suo sogno e pubblicare il suo primo libro. Anche se è rimasto in qualche mondo nel settore, visto che ha scelto come genere il thriller legale.



IL NUOVO ROMANZO

“Quando ero un magistrato, scrivere occupava il mio tempo libero. Al momento di rientrare in magistratura, dopo cinque anni di politica in Parlamento, la scrittura rappresentava la mia attività principale. E non era giusto che facessi il magistrato come secondo lavoro. Così ho dato le dimissioni”, confessa al sito Amica. Oggi, sabato 14 dicembre 2019, Gianrico Carofiglio sarà invece ospite de Le parole della settimana su Rai 3, forse per parlare del suo nuovo libro La misura del tempo, edizione Feltrinelli. Un nuovo romanzo in cui c’è qualcosa del suo vissuto, come accade in molti dei suoi libri. “Per me che ho fatto il pubblico ministero e l’investigatore, c’è una regola imprescindibile: tutto deve essere perfettamente plausibile”, sottolinea. Parlare del suo protagonista Guido Guerrieri, gli dà inoltre la possibilità di approfondire quelle materie con cui avrebbe voluto entrare in contatto da giovane, come la letteratura antica, Storia dell’arte.



LA SCELTA SUI SOCIAL

Niente social invece nelle sue giornate, anche se Carofiglio è presente sui principali social network. “Sono su Instagram, ma non ci vado. Su Twitter mi trovo abbastanza a mio agio, è un mezzo meno violento e volgare di Facebook. Lo uso come un mio esperimento di tecnica ed etica comunicativa”, rivela, “la mia idea è che il linguaggio grossolano, banalizzante fatto di hashtag e di espressioni enfatiche che viene utilizzato sui social non sia un destino. Quindi, scrivo solo frasi compiute, senza hashtag né asterischi, cerco di dire la mia opinione nello spazio dei 280 caratteri. Ed è una cosa che funziona”.