«Io credo che oltre ai problemi che hanno a che fare con l’occupazione e con l’aumento materiale delle disuguaglianze, c’è da approfondire le questioni che determinano la rabbia dilagante di questo Paese e cercarne gli antidoti. Non è questione solo di chi non ha lavoro o di chi vive in maniera faticosa, la questione è anche della caduta di dignità del lavoro»: questa l’analisi di Gianrico Carofiglio.



Intervenuto ai microfoni de L’aria che tira, Gianrico Carofiglio ha evidenziato: «La divaricazione clamorosa che c’è stata e che continua ad esserci tra quelli che stanno in alto nella piramide sociale-economica e quelli che stanno sotto, dividendo la società tra vincitori e perdenti: chi sta sopra è convinto di avere diritto a stare sopra ed a guardare con occhi di sufficienza chi sta sotto».



GIANRICO CAROFIGLIO TRA POPULISMO E SINISTRA

Gianrico Carofiglio ha poi acceso i riflettori sul populismo: «C’è stata una politica che è riuscita ad intercettare questa rabbia per molti aspetti giustificata, purtroppo l’ha intercettata nel modo sbagliato e nella prospettiva sbagliata. I populismi di tutto il mondo hanno vinto e possono vincere essenzialmente perché sono capaci di prendere quella rabbia, darle obiettivi diversi e utilizzarla come materiale per vincere le elezioni e governare facendo cose molto diverse da quelle che promettono». Secondo l’intellettuale, «il compito della Sinistra è capire che quella rabbia è per molti aspetti giustificata, va riconosciuta e rispettata».

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