Anche in Giappone arrivano i test basati sulla saliva: ne avevamo parlato quasi un mese fa in riferimento all’Italia, perché nel nostro Paese gli esperimenti stavano dando risultati positivi. Ora anche nella nazione del Sol Levante sono stati autorizzati: per combattere il Coronavirus e identificare i contagi, si dice, questi test sono utili nell’aumentare gli screening di massa e diminuire i rischi per gli operatori. Così ha detto il ministro della Sanità nazionale ai giornalisti, come si legge sul Corriere della Sera; in Giappone i dati ufficiali dicono che il numero dei tamponi effettuati sulla popolazione è nettamente inferiore a quello di altri Paesi, se pensiamo che in Italia siamo a 64,67 per 1000 persone e negli Stati Uniti 51,17 mentre nella nazione asiatica ogni mille abitanti sono stati effettuati la miseria di 2,31 tamponi. Ecco allora la decisione di approvare due dozzine di differenti test saliva.
GIAPPONE APPROVA TEST SU SALIVA
I contagi da Coronavirus sono in aumento in questo Paese: a Tokyo martedì sono state segnalate più di 30 nuove infezioni, e per la prima volta in 19 giorni si è avuto un numero tanto alto, che abbia superato le 30 unità. L’ultimo focolaio segnalato è quello del Musashino Central Hospital; adesso con l’autorizzazione dei test sulla saliva il Giappone spera di far recedere il virus. Ricordiamo che questi test si basano sulla stessa tecnologia adottata per i tamponi e con gli stessi risultati forniti, ma il campione viene prelevato raccogliendo la saliva in una provetta. E’ una pratica chiaramente più sicura anche e soprattutto per gli operatori e, secondo uno studio che l’Università di Yale deve ancora pubblicare, è minimamente invasivo e permette di avere una maggiore sensibilità di rilevazione. Negli Usa addirittura è stato approvato un test a domicilio.
Si diceva, riguardo l’Italia, che il test sulla saliva per rilevare il Coronavirus fornisce risultati rapidi e funziona più o meno come un comune test di gravidanza; in Europa è già iniziata la produzione su larga scala e con esso si potrà raccogliere meno di un millilitro di saliva sotto la lingua del paziente. Entro la prima metà di giugno il test dovrebbe ottenere il marchio CE per poi essere prodotto in Francia, dalla società Firalis. La vendita dovrebbe essere intorno ai 20 euro come prezzo e sarà Skillcell a occuparsi della commercializzazione; si tratta dunque di un altro passo importante nella lotta al Coronavirus, se davvero i risultati saranno quelli auspicati e che si stanno rilevando, anche in Giappone le cose potrebbero sensibilmente migliorare in poco tempo.