Dopo una settimana di paura ed allerta, in Giappone sembra che si sia attenuato il rischio per il preannunciato mega terremoto che si sarebbe dovuto abbattere nella fossa di Nankai Trough: a darne notizia è la stessa Agenzia meteorologica giapponese (citata dall’emittente pubblica NHK) che aveva già diramato l’allerta nei giorni scorsi, invitando comunque la popolazione a prestare la massima attenzione nel corso delle prossime ore.
L’allerta per il mega terremoto in Giappone era scattata lo scorso 8 agosto quando un sisma di magnitudo 7.1 aveva colpito la già citata depressione di Nankai causando danni e parecchia paura nella prefettura di Miyazaki e in tutta l’area meridionale dell’isola giapponese; mentre pochi giorni dopo (esattamente il 10 agosto) un terzo sisma di magnitudo 6.5 si era abbattuto poco distante da Dolinsk aprendo ad ipotetici scenari del tutto simili a quelli che si erano già visti nel lontano 2011 quando – proprio a causa di un violentissimo terremoto e del successivo tsunami – venne parzialmente distrutta la centrale nucleare di Fukushima.
Il rischio per un nuovo – imminente – terremoto in Giappone (insomma) sembra essere ritentato, ma è ancora una volta la stessa Agenzia meteorologica giapponese a mettere in guardia la popolazione sull’imprevedibilità degli eventi tellurici, con l’ipotesi che entro i prossimi 3 decenni si registrerà con una probabilità tra il 70 e l’80% un devastate e violento sisma tra l’8 e il 9 di magnitudo nell’area di Nankai Trough.
Dopo il mega terremoto, in Giappone si teme l’arrivo del tifone Ampil: tra venerdì e sabato potrebbe raggiungere Tokyo
Ma mentre il Giappone può lasciarsi alle spalle (almeno per ora) il rischio per il mega terremoto, da alcuni giorni l’isola nipponica si trova anche a fare i conti con un meteo a dir poco drammatico: tra l’11 e il 12 agosto a causa della tempesta rinominata ‘Maria’ sono caduti qualcosa come 362 millimetri di pioggia, pari all’acqua che cade in media in due mesi e con una rapidità ed un’intensità che non si vedevano ormai dal 1978.
Un evento – la tempesta Maria – che ha causano ingenti danni e costretto circa 315mila residenti del nord del Giappone a lasciale le loro abitazioni per raggiungere i più vicini rifugi; senza contare gli oltre 70 voli cancellati e i venti che hanno divelto tetti ed alberi con raffiche attorno ai 120 km orari. E mentre Maria sembra aver esaurito la sua potenza, l’isola si prepara a fare i conti con l’imminente arrivo del tifone Ampil che sta transitando al largo delle coste orientali e potrebbe raggiungere nelle prossime ore anche l’area e la città di Tokyo.
Il tifone dovrebbe raggiungere la sua massima intensità tra venerdì e sabato, quando l’Agenzia meteorologica prevede che raggiungerà la regione di Tohoku e la vicina Kanto con fortissime raffiche di vento e circa 200 millimetri di pioggia nell’arco di appena 24 ore: le compagnie aeree All Nippon Airways e Japan Airlines hanno già annunciato – preventivamente – la cancellazione di circa 500 voli interni diretti agli aeroporti di Haneda e Narita.