Il Giappone rilascerà le acque reflue trattate dalla centrale nucleare di Fukushima nell’oceano. Il piano ha suscitato ansia e rabbia in patria e all’estero, nonostante sia stato approvato dall’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’energia atomica. Come riporta la BBC, dal 2011, dallo tsunami che ha danneggiato gravemente la centrare, si sono accumulate più di un milione di tonnellate di acque reflue trattate. Il Giappone ora vuole iniziare a scaricarlo nell’Oceano Pacifico. Da quando il piano è stato annunciato due anni fa, le comunità locali che hanno espresso preoccupazione per la contaminazione.



Anche i gruppi dell’industria della pesca e dei prodotti ittici in Giappone hanno espresso preoccupazione poiché temono che i consumatori eviteranno di acquistare pesce. La Cina ha accusato il Paese di trattare l’oceano come la sua “fogna privata”. Martedì ha criticato il rapporto dell’AIEA, affermando che le sue conclusioni erano “unilaterali”. I 1.000 serbatoi e più riempiti dovrebbero essere gradualmente gettati nell’Oceano Pacifico nei prossimi 30 anni. Il rilascio di acque reflue trattate nell’oceano è una pratica di routine per le centrali nucleari, ma dato che si tratta del sottoprodotto di un incidente, non si tratta di normali scorie nucleari.



Rabbia della Corea del Nord

Il piano del Giappone di rilasciare le acque di Fukushima nell’oceano non convince i cittadini e i “vicini” di casa asiatici dei Paesi limitrofi. L’AIEA ha però dato il suo ok e anche molti scienziati sostengono il piano. “L’acqua rilasciata sarà una goccia nell’oceano, sia in termini di volume che di radioattività. Non ci sono prove che questi livelli estremamente bassi di radioisotopi abbiano un effetto dannoso sulla salute”, ha detto l’esperto di patologia molecolare Gerry Thomas, che ha lavorato con scienziati giapponesi sulla ricerca sulle radiazioni e ha consigliato l’AIEA sui rapporti di Fukushima.



Tra i Paesi avversi c’è la Corea del Nord che contesta il parere favorevole dell’AIEA al piano del Giappone per lo scarico dell’acqua Fukushima nell’Oceano Pacifico. Secondo Pyongyang, leader coreano, lo scarico dell’acqua nell’oceano avrà “un impatto avverso fatale sulle vite umane, la sicurezza e l’ambiente ecologico”. La Corea del Nord ha accusato l’AIEA di aver assunto in merito alla questione “un atteggiamento irragionevole, facilitando attivamente lo scarico dell’acqua contaminata da sostanze radioattive”.