Il Giappone ha annunciato un nuovo sversamento in mare di acque radioattive contaminate dopo il famoso disastro alla centrale di Fukushima. Secondo quanto fatto sapere, come riportato da TgCom24.it, dopo una prima fase di scarico avvenuta nelle scorse settimane, il prossimo 5 ottobre si terrà un nuovo sversamento annunciato dall’operatore Tokyo Electric Power Company (TEPCO). “I preparativi per la fuoriuscita inizieranno il 3 ottobre. Se non ci saranno controindicazioni la fuoriuscita dovrebbe iniziare il 5 ottobre”, le parole riferite alla da parte degli specialisti.



La seconda fase dovrebbe durare 17 giorni, quindi fino al 22 ottobre, e nel corso della stessa verranno scaricati nell’oceano ben 7.800 metri cubi d’acqua, con una concentrazione media di trizio subito dopo la diluizione delle acque contaminate con l’acqua di mare, che sarà di 190 becquerel per litro. Il Giappone ha sversato le acque contaminate di Fukushima lo scorso 24 agosto, acqua che era stata utilizzata per raffreddare i reattori della centrale nucleare danneggiati a seguito dello tsunami. L’acqua in questione era stata sottoposta ad un processo di purificazione nell’Advanced Liquid Processing System (ALPS), processo che ha permesso di eliminare radionuclidi di 62 tipi, tranne il trizio.



GIAPPONE, SECONDO SVERSAMENTO ACQUE FUKUSHIMA: L’IRA DELLA CINA

Secondo quanto fatto sapere dall’AIEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, tali scarichi sono sicuri, ma nel contempo è stato istituito un ufficio presso l’impianto di Fukushima per tenere monitorate le operazioni di sversamento, controllando che vengano rispettati gli standard di sicurezza, anche se ovviamente tale vicenda sta creando non poca preoccupazione. In particolare sono Russia, Cina e le due Coree a guardare con estrema preoccupazione le operazioni di sversamento.

“Un comportamento estremamente egoista e irresponsabile”, sono le parole del ministro degli esteri cinese, aggiungendo che la Cina, così come altre nazioni coinvolte, hanno il diritto di adottare misure preventive legittime per garantire la sicurezza. A riguardo è stato deciso di sospendere dal 24 agosto l’importazione di prodotti giapponesi dell’acquacoltura.