Settimane difficili per il M5s. I pentastellati hanno acceso il dibattito all’interno della maggioranza per la posizione di Beppe Grillo (ma non solo) a favore della Cina nei giorni del G7 e del vertice Nato. Ma non mancano i problemi interni, tra il caos sul doppio mandato, lo scontro tra Conte e il garante sul nuovo Statuto e il malumore di parecchi attivisti per il nuovo corso



Parecchi ex pentastellati hanno criticato la svolta del M5s targata Conte e, intervenuto ai microfoni di Adnkronos, Michele Mario Giarrusso non ha fatto ricorso a troppi giri di parole per stroncare il Movimento: «Cosa penso dell’ipotesi di un ridimensionamento del ruolo di Grillo? Che non si tratta più del Movimento 5 Stelle ma della nuova democrazia cristiana di stampo pomiglianese».



FATTORI STRONCA IL M5S

Giarrusso non è l’unico ex M5s a riservare frecciatine al Movimento. Sempre ai microfoni di Adnkronos, Elena Fattori ha spiegato che il vero Movimento 5 Stelle non esiste più, ormai siamo di fronte a un partito centrista basato sulla popolarità di Giuseppe Conte: «Il simbolo rimane solo per questioni elettorali, valendo da solo una percentuale a due cifre. Non è un’evoluzione ma semplicemente una operazione di marketing politico». Secondo la Fattori non c’è alcuna continuità tra il progetto di Conte e il Movimento 5 Stelle delle origini, secondo la senatrice l’ex premier sta costruendo un nuovo partito: «Il che non è una novità, tanti partiti sono stati costruiti partendo da un personaggio popolare. Quello che è nuovo è la narrativa mistificatrice dell’evoluzione da movimento a partito, ma questa dipende dalla grande e spregiudicata abilità nella comunicazione politica di Rocco Casalino».

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