Arriva la svolta nel caso dell’omicidio di Luigi Criscuolo, noto come “Gigi Bici”. La sparizione del commerciante di 60 anni, scomparso dalla provincia di Pavia nel mese di novembre e ritrovato morto dopo un mese e mezzo, sarebbe in qualche modo collegata alla donna che trovò il corpo. Dopo ore di sopralluogo nella casa fuori dalla quale è stato trovato appunto il corpo dell’uomo, la Polizia ha interrogato a lungo in Questura la proprietaria dell’abitazione, Barbara Pasetti. Con lei sono stati ascoltati anche l’ex marito e il padre. La casa è stata posta sotto sequestro e la donna arrestata con l’accusa di tentata estorsione. Ad annunciarlo la Procura della Repubblica di Pavia, diffuso nel pomeriggio. Passetti sarebbe stata portata al carcere Piccolini di Vigevano. La donna è al momento indagata solo per tentata estorsione. Secondo gli investigatori, la 44enne avrebbe contribuito ad occultare la salma di Criscuolo e tratto profitto dalla situazione.
La Polizia era tornata nella casa della donna, a Calignano, la frazione di Cura Carpignano, all’alba. Proprio dal paese era scomparso Gigi Bici, e poi ritrovato senza vita dopo un mese e mezzo. Con l’ausilio anche dei cani molecolari e della Scientifica, la Polizia ha perquisito l’abitazione di Barbara Pasetti, la mamma del bambino che – secondo la versione fornita – giocando a pallone avrebbe scoperto il cadavere davanti al suo cancello.
Gigi Bici, la scomparsa a novembre
Gigi Bici era scomparso una mattina di inizio novembre. La sua auto era stata ritrovata parcheggiata nei pressi del fiume Olona con un vetro rotto, macchie di sangue varie e all’interno le stampelle che il commerciante usava per spostarsi dopo un intervento chirurgico al ginocchio. A dicembre, Barbara Pasetti aveva avvisato di aver trovato un corpo davanti alla propria abitazione. La donna, nella buca delle lettere, avrebbe trovato anche una foto dell’uomo ormai privo di vita e una lettera con particolari sul delitto.
Nella buca delle lettere la donna aveva anche trovato una foto di Gigi Bici ormai privo di vita e una lettera nella quale venivano forniti alcuni particolari sul delitto. La donna ha sempre raccontato di non conoscere l’uomo e dato come possibile spiegazione della presenza del corpo davanti al cancello, il fatto che lì non fossero presenti telecamere. Nella missiva fatta trovare nella cassetta delle lettere si parla di un tradimento da parte dell’uomo, che avrebbe dovuto custodire e restituire un bottino frutto di una rapina ma non lo avrebbe fatto. Di tali soldi e di tale rapina non si hanno notizie.