Il caso legato alla morte di Gigi Bici, alias Luigi Criscuolo, 60enne commerciante di biciclette, si è arricchito di un nuovo capitolo, mediante l’arresto di Barbara Pasetti, fisioterapista di 44 anni che, secondo gli inquirenti, avrebbe tentato un’estorsione nei confronti della famiglia della vittima. Come riferito da Nicole Di Giulio, inviata della trasmissione di Rai Due “Ore 14”, le indagini proseguono, mentre Pasetti si trova in carcere da giovedì.



Tutto ha avuto inizio lo scorso 8 novembre, quando l’uomo sparì nel nulla, salvo essere poi rinvenuto privo di vita il 20 dicembre nei campi dietro l’abitazione di colei che in paese viene già denominata “la signora della villa dell’omicidio“. Questo perché, in base a quanto raccontato agli inquirenti dalla stessa Pasetti, sarebbe stato il figlio a trovare il corpo di Gigi Bici nei prati di Calignano, frazione di Cura Carpignano (Pavia), e a riferire alla mamma di avere visto uno “zombie”.



GIGI BICI E LA RICHIESTA DI RISCATTO ALLA FAMIGLIA

Sempre a “Ore 14” è stato riferito che chi sta conducendo gli approfondimenti sulla vicenda di Gigi Bici non ha mai creduto alla versione dell’accaduto fornita da Barbara Pasetti, né al fatto che la lettera trovata dalla donna nella sua cassetta postale, scritta in un italiano sgrammaticato, fosse stata messa da qualcuno. “Per gli inquirenti – ha spiegato Nicole Di Giulio – la fisioterapista non solo avrebbe scritto quella lettera, in cui si parlava del bottino di una rapina che Gigi avrebbe dovuto restituire, ma nel periodo tra l’8 novembre e il 20 dicembre avrebbe spedito missive alla famiglia dell’uomo, in cui si chiedevano 390mila euro come riscatto per poter riavere indietro il corpo del loro familiare”.



Fino a questo momento, giova ricordarlo, Pasetti è l’unica indagata, ma il suo arresto sembra essere solo il primo passo per sciogliere il mistero che avvolge da tempo il caso Gigi Bici. Tanti i punti che ancora non tornano, uno su tutti: perché Gigi s’era recato lì, presso l’abitazione della donna?