Gigi Buffon a Domenica In: “La famiglia ristora il cuore…”
Tra i più grandi di sempre, parte integrante della storia del calcio italiano; con lui la porta era sempre un posto sicuro. Stiamo parlando di Gigi Buffon, ospite oggi di Mara Venier a Domenica In. L’ex portiere della Juventus e della nazionale italiana parte dal suo ultimo libro; un viaggio che non ripercorre solo la storia del campione ma soprattutto di un uomo. “Tu puoi migliorarti se gli errori li paghi in prima persona, se davvero ti feriscono o ti umiliano; cose che io ho affrontato nella vita. Se rimani in piedi e le affronti, allora ti senti più forte. Se invece c’è qualcuno che paga al posto tuo resti quel ragazzotto con valori vacui…”.
La storia di Gigi Buffon parte dalla famiglia, da un legame viscerale che ha iniziato a coltivare fin da bambino e del quale conserva i ricordi più teneri. L’ex calciatore in particolare, nel salotto di Domenica In, ha raccontato quando i genitori impegnati con il lavoro lo portavano dai nonni per tutto l’inverno: “Ho ricordi precisi di quel periodo; mi lasciavano lì velocemente per evitare la sofferenza del distacco, ovviamente lo facevano perchè lavoravano. Fin dal primo giorno, in quel contesto, per me era una vita piacevole; velocemente mi sono abituato a quella nuova situazione”. Proprio ai quei tempi risale il primo tuffo, ‘grazie’ al primo incontro con la neve: “Una mattina mi sveglio e vedo questo punto surreale tutto bianco e non sapevo cosa fossero quei fiocchi che cadevano. Incuriosito, ancora in pigiama con un freddo incredibile, c’era un accumulo di neve e mi sono tuffato lì. Mi raccoglie mia nonna tutto bagnato, in quella giornata mi sono cambiato 7 volte; mia nonna ad un certo punto non mi ha più fatto uscire…”. Gigi Buffon ha poi aggiunto: “Il legame con la mia famiglia è incredibile; è la parte che ristora il cuore di ognuno di noi, la famiglia è un modo per non allontanarsi troppo dall’umanità che spesso trascuriamo magari per il successo o per gli impegni”.
Gigi Buffon e il calvario della depressione: “Era come se mi dovesse scoppiare il petto…”
L’atmosfera a Domenica In si fa toccante quando Gigi Buffon racconta dell’esperienza degli attacchi di panico e del principio di depressione vissuto intorno ai 25 anni. “Erano già due o tre mesi che mi sentivo debilitato, la mente offuscata e poco lucida. Avevo dentro di me un apatia e pigrizia non consueta e questa cosa mi faceva paura“. L’ex calciatore ha poi proseguito: “Era come se fossi posseduto da qualcun altro, non mi sentivo io anche quando si trattava di prendere scelte di vita. A 25 anni questa cosa mi colpì molto finchè non arrivò l’allenamento prima di una partita, Juve Regina, mi stavo riscaldando e sentivo la voglia di scappare da quello che stavo facendo, qualcosa che non riuscivo a dominare, come se mi dovesse scoppiare il petto”.
Da quella sensazione di malessere mai avvertita prima inizia una sorta di calvario per Gigi Buffon: “Parlai con l’allenatore e dissi che non ce l’avrei fatta: ‘Non ho la testa, non ho niente’. Lui impaurito mi chiese di aspettare ma io non ne volli sapere. Quando chiamano il secondo portiere, Antonio Chimenti, ho preso lucidità e mi sono detto: ‘Se tu adesso non giochi e ti escludi da questa sfida se altre volte succede farai uguale’”. Il campione italiano poi prosegue: “Parlando poi con il medico della Juve scoprimmo che comunque c’era un sintomo di depressione… Forse era come se non fossi soddisfatto dell’altra parte della mia vita; un malessere interiore che forse è partito da lì perchè la mia felicità era la ricerca di un futuro con qualcuno che però ancora non vedevo”.