Gigi Uno come te: ancora insieme: si rinnova la reunion di Gigi D’Alessio con LDA
Mentre mancano poche ore al via al suo evento di Napoli, “Gigi Uno come te: ancora insieme”, Gigi D’Alessio annuncia la reunion live con LDA, e non solo! L’evento -nella formula in origine ‘Gigi uno come te: 30 anni insieme– che nasce come un omaggio celebrativo al contributo artistico dell’ambasciatore della musica di Napoli nel mondo, nell’industria musicale, conseguiva alla sua prima serata nel 2022 il sold-out, per poi bissarlo. Nei celebrativi del trentennale della carriera di Gigi D’Alessio, il cantautore di Mon Amour raggiungeva nella serata opening dell’evento il tutto esaurito, emozionando i fan accorsi in massa a Piazza del Plebiscito con una set list ricca di grandi ospiti. Particolarmente virale divenivano, in rete, le immagini del duetto di Gigi e il figlio LDA, sulle note del debut single Quello che fa male del giovane cantautore ed ex Amici 21.
E la magica alchimia della fusione di papà e figlio d’arte é destinata a replicarsi. Nell’intervista ripresa dal sito web Il Mattino, che anticipa il via al Gigi Uno come te: ancora insieme, Gigi D’Alessio infatti spoilera l’ospitata di LDA tra le special guest del suo evento. Cinque date di grande musica, nell’intrattenimento made in Napoli targato D’Alessio, con almeno 60 canzoni, un omaggio all’Emilia Romagna recentemente colpita dalla disastrosa emergenza climatica in Italia di questi mesi e grandi ospiti, tra cui anche l’altra ex Amici, Elodie, in scaletta.
«É una festa: mia, del mio pubblico, della mia città, della mia squadra, dei miei amici», anticipa il Gigi Nazionale e International. «L’anno scorso è andata benissimo -prosegue, poi, tra le dichiarazioni, in replica ai quesiti della nuova intervista-spoiler-, due sold out, ottimi ascolti in televisione, pubblico e media soddisfatti. Quest’anno i sold out sono diventati cinque e io e il mio pubblico abbiamo qualche motivo in più da festeggiare rispetto al 2022″. Il riferimento del sold-out é alle date del rinnovato evento previste per il 26, 27 e 28 maggio e il 2 e il 3 giugno. “Ho un dato di geolocalizzazione importante: il 36 per cento di quelli che hanno acquistato il biglietto vengono da fuori regione, il 18 da fuori nazione: Belgio, Svizzera, Inghilterra, Germania, Inghilterra, Stati Uniti. Prima Napoli era una tappa di passaggio, ora è la meta più agognata in Italia e non solo. Qualcuno viene in città anche per me, non dico solo per me”, aggiunge Gigi.
L’evento é un maxi party made in Napoli, che é molto più che una città, é un sentimento:
«Certo: un anno dopo la città non ha risolto i suoi problemi, ma è piena di turisti, il mondo sembra averla (ri)scoperta, il terzo scudetto ce lo siamo tatuati nel cuore…».E restando in tema di festa, ci sarà spazio per la festa nella festa? «Ci mancherebbe altro. Anche qui prevedo sorprese, oltre che celebrazioni». Dunque attendiamoci un party nel party, fatto da Gigi D’Alessio anche per la celebrazione del terzo Scudetto storico che il city-club SSC Napoli conquista, con la vittoria del torneo di Calcio Serie A.
La set-list dell’evento, Gigi D’Alessio & “Friends”
E LDA, il figlio terzogenito avuto dall’ex moglie storica, Carmela Barbato, é così confermato tra le special guest: «Non spoilerò le ultime sorprese, tanto avete spoilerato già quasi tutto: ci saranno Tananai, Max Pezzali, Pio e Amedeo, Serena Rossi, Lda, ovvero mio figlio Luca, con Alex Britti, Clementino, Geolier, Lazza, Nino D’Angelo, Ciccio Merolla con la sua “Malatja”, la band diretta da Adriano Pennino…».
Ma non é tutto. Perché nel mezzo del Grande spoiler-non troppo spoilerato, Gigi D’Alessio anticipa inoltre la celebrazione della lingua napoletana nel suo live evento:
«Certo, ed è un’altra delle cose che abbiamo da festeggiare quest’anno, il ritorno della nostra lingua come lingua nazionale della canzone. Era solo il 2000, in fondo, quando andai a Sanremo con “Non dirgli mai”: c’era un solo verso in dialetto, “si stasera t’avesse vasa’”, e lo volevano censurare. Fui costretto a far finta di italianizzare quelle poche parole, per poi cantare in scena come andava fatto. Oggi Lorenzo Suraci, presidente di Rtl, sintetizza: “L’Italia parla napoletano”. E di sicuro canta in napoletano. Un po’ di merito me lo prendo anche io, che quell’ostracismo, quel razzismo culturale, l’ho avvertito, come, prima di me, persino grandissimi come Pino Daniele. Ecco, ora il vento è cambiato, ma dobbiamo tenercelo caro».