Gigi Marzullo: “Ho lavorato molto per diventare ciò che volevo”
Gigi Marzullo, ospite di “Weekly”, traccia un bilancio dei suoi settant’anni, compiuti il 25 luglio scorso: “Il numero degli anni che passano non si conta. Si contano gli amici che sono rimasti leali. Come canta qualcuno, sono un ragazzo fortunato perché sono riuscito a fare ciò che volevo fare nella mia vita. Ma ho lavorato molto per farlo”.
Il giornalista e conduttore, racconta cosa voglia dire essere imitati da Maurizio Crozza: “La prima volta che vieni imitato si prova piacere. Nella vita tutto si può fare ma non accettare la malafede e cattiveria. In Crozza non c’è né malafede né cattiveria, è solo un gioco che viene proposto. Un giorno mia mamma mi ha scambiato davvero per lui, mi ha chiamato chiedendomi perché non le avessi detto che fossi in tv. Io le risposi che era Crozza, questo dimostra quanto è bravo”. Alla conduzione di Unomattina Estate, il giornalista racconta: “La domenica mi riposo. Per me il riposo è ozio, è non fare niente. È stare fermo davanti ad un panorama, un giornale, un piatto di pasta e aspettare che il tempo passi”.