Ospite di Caterina Balivo a La Volta Buona, Carlotta Proietti ricorda suo padre Gigi Proietti. Figlia d’arte, attrice e talentuosa cantante, Carlotta racconta alcuni momenti indimenticabili con suo padre, soprattutto sul palco dove ammette di aver imparato tantissimo anche solo guardandolo. Toccando però il tema della morte di Gigi Proietti, la figlia rivela di aver avuto un momento così difficile da non riuscire neppure a rivederlo in foto.



“Quando si perde qualcuno di importante c’è chi si butta a rivedere immagini, fotografie, video. Io preferivo evitare, a differenza di mia madre che invece preferiva guardare.” ha svelato Carlotta Proietti su Rai Uno. (Aggiornamento di Anna Montesano)

Gigi Proietti: la malattia e la morte

Gigi Proietti è venuto a mancare il 2 novembre del 2020, giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. La notizia della morte di Gigi Proietti è arrivata inaspettatamente sconvolgendo amici e fan. Considerato un maestro del teatro italiano che, con la sua scuola, ha formato tanti attori come Flavio Insinna ed Enrico Brignano, Gigi Proietti era cardiopatico da tempo. Il 17 ottobre del 2020 era stato ricoverato nella clinica romana “Villa Margherita” dove è morto in seguito ad alcune complicazioni cardiache che non gli hanno lasciato scampo.



Il 5 novembre, giorno delle esequie, il sindaco di Roma ha proclamato il lutto cittadino. Gigi Proietti è stato salutato con un corteo funebre dal Campidoglio fino al Globe Theatre di Villa Borghese, dove è avvenuta la cerimonia laica alla presenza di molti suoi colleghi e allievi. La cerimonia religiosa, invece, si è tenuta presso la basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la “Chiesa degli artisti” in piazza del Popolo.

Morte Gigi Proietti: le parole del medico

Dopo la morte di Gigi Proietti, Fabrizio Lucherini, medico radiologo di Villa Margherita, la clinica romana in cui l’attore era ricoverato ormai da giorni, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dell’AdnKronos parlando delle condizioni di salute dell’attore e regista romano: “Da anni era un cardiopatico grave ed è venuto qui il 17 ottobre scorso già in condizioni preoccupanti. Anche diversi anni fa, per motivi analoghi, aveva avuto un ricovero, ma questa volta era diverso”.



Dagospia, poi, ha aggiunto: “Un anno e mezzo fa è stato operato all’aorta. Un’operazione un tempo molto complicata ma che ormai è diventata quasi di routine. Resta però un fattore di rischio, e non tutte le operazioni riescono. La sua purtroppo non è riuscita. È stato operato per la seconda volta. E non ce l’ha fatta”.