Gigi Proietti ha scherzato fino all’ultimo, fino a poco prima di esalare l’ultimo respiro. Lo ha svelato all’Adnkrnos il medico che lo aveva in cura, Fabrizio Lucherini, radiologo della clinica romana dove appunto il grande Gigi Proietti è morto: “Quando gli ho fatto la tac – ha raccontato il dottore – pochi giorni fa, ironizzava sulle sue condizioni: ‘Come vado? Je la faccio?’, chiedeva. Non l’ho mai percepito ansioso e preoccupato. Era lui, è sempre stato lui”. L’artista romano era un cardiopatico grave, e quando è stato ricoverato, lo scorso 17 ottobre, era già in condizioni preoccupanti: “Anche diversi anni fa per motivi analoghi – ha proseguito Lucherini – aveva avuto un ricovero, ma questa volta era diverso. Il problema di un cuore che non funziona bene crea uno scompenso su tutto il resto, dando il via a patologie multiorgano. Negli ultimi giorni si è aggravato moltissimo. Gli ho fatto la tac che era ancora lucido, ma c’erano davvero troppe complicanze”. (aggiornamenmto di Davide Giancristofaro)



GIGI PROIETTI MORTO A 80 ANNI, MOLLICA “UN CUORE GRANDE, GENIO E GIGANTE DELL’ITALIA”

Sono pressochè infiniti i messaggi di cordoglio nei confronti del grande Gigi Proietti. Stamane è intervenuto a Storie Italiane uno che conosceva molto bene l’attore romano come Vincenzo Mollica, storico giornalista Rai: “Se ne va un capitolo importante dell’Italia – le sue parole – aveva un cuore grandissimo, un genio, artista unico e irripetibile, elegante, competente, preparato e leggero. L’ho intervistato l’ultima volta per il Mangiafuoco di Pinocchio diGarrone, un incontro straordinario, diceva che il Mangiafuoco un po’ gli assomigliava. Ha portato se stesso in tv – ha aggiunto – ha portato i classici che amava, ha portato quello che era, non a caso un suo famoso programma di Rai Uno si chiamava ‘I cavalli di battaglia’. Se dovessi pensare ad un altro grande a cui avvicinarlo, penserei ad Aldo Fabrizi, parliamo di due giganti che hanno lasciato un’impronta indimenticabile”. Così invece Maurizio Mattioli, sempre a Storie Italiane: “Ci vorrebbe un’enciclopedia per parlare di Gigi. Lui era una grande calamita per tutti, come apriva bocca e ti guardava con il suo sguardo inconfondibile, ti portava dove voleva lui, e tu lo seguivi. Faceva cantare tutti, stavano tutti bene con lui. In queste cose improvvisate lui era straordinario, uomo di una cultura insospettabile. Ultimamente non l’ho sentito, sapevo che era molto triste, tra l’altro questo brutto periodo è coinciso con questo suo momento sullo stare poco bene”. Infine il pensiero di Gabriele Cirilli, allievo di Gigi Proietti: “E’ andato via il mio secondo papà, lui mi ha fatto realizzare un sogno, quello di diventare attore. Io persi il papà nel 1992, lui non credeva tanto nel mio lavoro, allora lo portai a vedere ‘I sette re di Roma” e lo portai nello spogliatoi da Gigi Proietti e lui gli disse ‘Lasci volare questo ragazzo’, e lui si rassicurò”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



GIGI PROIETTI MORTO A 80 ANNI, BRIGNANO “GRANDE DOLORE, UN PRIVILEGIO STARTI ACCANTO”

La scomparsa di Gigi Proietti, maestro del teatro italiano, ha scosso il mondo dello spettacolo. Oltre ad essere stato un vero mattatore, Proietti ha anche rappresentato un attore di elevato spessore e talento. Ha ricoperto il ruolo di maestro nei confronti di tanti nomi celebri della scena italiana, tra cui anche l’attore Enrico Brignano, romano come lui e suo fedele discepolo, il quale ha voluto ricordare il suo mentore sui social con un affetto ed una stima smisurati. In un posto su Instagram, Brignano ha voluto far rivivere la loro presenza sul palco, uno al fianco dell’altro. “Ti guardavo…ti spiavo dietro a una quinta mentre recitavi per carpirti ogni segreto, ma il talento non ha segreti, è talento e basta. E tu ne hai a secchi”, ha esordito il comico romano nel suo toccante saluto. “Ho sempre cercato nei tuoi occhi l’approvazione: ero l’alunno davanti al maestro, quando c’eri tu tra il pubblico, anche dopo 30 anni di palcoscenico. E se faccio quel che faccio, è soprattutto grazie a te”, ha proseguito. Brignano ha poi aperto il cuore parlando di ciò che prova in questi momenti di grande vuoto: “Sento un gran dolore dentro, ma so che è stato un privilegio starti vicino e devo farmelo bastare come consolazione. Grazie di tutto, Gigi. Sempre e per sempre”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ARBORE “SONO SOTTO CHOC”

Tanti, tantissimi gli ospiti in collegamento con Storie Italiane, che stamane hanno voluto ricordare il grandissimo Gigi Proietti, ricordiamo, morto oggi all’età di 80 anni molto probabilmente per complicazioni cardiache. Bruno Vespa ne ha parlato così: “Lo conobbi nel 1968 all’Aquila, era protagonista di un’operetta e rimasi folgorato dalla sua bravura e spesso e volentieri quando ci siamo rincontrati abbiamo ricordato quel debutto. Ci siamo frequentati anche in privato, siamo stati a cena con amici comuni, era delizioso, geniale, credo che sia il migliore uomo di spettacolo italiano, aveva una versatilità straordinaria, era uno showman, cabarettista, comico, era tutto, credo sia straordinario intitolargli il Brancaccio di Roma”. Così invece un altro grandissimo dello spettacolo come Renzo Arbore: “Sono sotto choc da stamattina, per me è difficile parlare di Gigi, era un grande amico, proprio un amico dello spettacolo, appena si faceva qualcosa si diceva di farla insieme, lui correva da me o io correvo da lui, non ho mai conosciuto nessuno così, sapeva fare tutto, appena ci vedevamo scattava un’alchimia straordinaria, anche la conversazione dopo la pizza era meravigliosa, ne abbiamo fatte tante. Ipotesi Brancaccio sacrosanta”. Infine il ricordo di Tullio Solenghi: “Un grande punto di riferimento, unico, credo che la lezione che ci ha dato sia quello di accompagnare il talento con umanità e disponibilità, non si è mai considerato un artista ma un artigiano di questo mestiere. Quando questa pandemia finirà vorrei che ci fosse un grande evento, tutti assieme, tutti ammassati per lui, e io ci sarò. Non ci dimenticheremo mai, rimarrà sempre nel nostro cuore”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIGI PROIETTI È MORTO A 80 ANNI, COSTANZO: “DOPO GASSMAN E ALBERTAZZI C’ERA LUI”

Anche Maurizio Costanzo ha voluto omaggiare il grande Gigi Proietti, morto quest’oggi all’età di 80 anni molto probabilmente a causa di alcune complicazioni cardiache. In collegamento telefonico con Storie Italiane ha raccontato: “Negli anni ’70 vivevamo sullo stesso pianerottolo a Roma, sono stati anni molto divertenti, c’era sempre una battuta, un ricordo, un qualcosa: li l’ho conosciuto bene. Io pensavo oggi di salutare i suoi 80 anni con un applauso del pubblico e invece il destino ha voluto che salutiamo la sua morte. E’ morto un grandissimo attore, non era solo il Maresciallo Rocca: dopo Albertazzi, Gassman, Enrico Maria Salerno, abbiamo perso un grandissimo; senza togliere nulla ai giovani, raramente ho visto un attore più completo di Gigi”. E ancora: “Giusto, giustissimo intitolare il Brancaccio a Proietti, condivido pienamente. Vorrei che la morte di Gigi risvegliasse anche la voglia di teatro, di chi da Franceschini in giù gestisce la cosa pubblica.Io faccio fare il test sierologico non soltanto agli ospiti in teatro ma anche a tutto il pubblico”. In precedenza Costanzo aveva parlato anche con Rtl 102.5: “È morto un grandissimo attore, per me dopo Gassman e Albertazzi c’era lui. Pensate allo Shakespeare che interpretava, me lo ricordo anche nelle commedie musicali. Poi Il Maresciallo Rocca, interpretato in maniera sublime, è diventato un personaggio rimasto nella memoria, forse ancora più della mandrakata”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIGI PROIETTI È MORTO A 80 ANNI, NADIA RINALDI PIANGE IN TV: “PER ME ERA UN PAPÀ”

Puntata di Storie Italiane dedicata come è giusto che sia alla scomparsa del grandissimo Gigi Proietti. L’inviato Vittorio Introcaso ha intervistato Nadia Rinaldi, visibilmente commossa in diretta tv: “Non ci sono parole, è una giornata straziante, non abbiamo dormito stanotte, abbiamo fatto una catena di preghiera tutti quanti. Ho studiato con lui dall’88 al 90, non è stato solo un maestro, è stato orgoglio di vita e di insegnamento, mi sento privilegiata ad averlo incontrato, ha preso per mano tutti i suoi allievi e ci ha insegnato a fare questo mestiere. Ci salutava dicendoci ‘che Dio vi benedica sempre’. Diceva che bisognava rispettare la maestranza, la sartoria, i fonici, i tecnici, un saluto quando si arrivava e un ringraziamento quando si usciva. Quattro giorni fa è venuta a mancare anche la sua sarta Loretta, una notizia brutta dietro l’altra, oggi dovevamo festeggiarlo, non doveva andarsene proprio oggi”. E ancora: “Se il Brancaccio prendesse il suo nome sarebbe il più gran regalo di Roma.Permettete di potergli dare l’ultimo saluto, non merita di andarsene in silenzio, ha permesso a tutti di realizzare i nostri sogni. Mi promise di accompagnarmi all’altare e la promessa la mantenne, il ricordo più bello è stato entrare in chiesa accompagnato da lui come un papà, per me era semplicemente un papà, sono qui oggi con la morte nel cuore”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIGI PROIETTI MORTO A 80 ANNI, L’ULTIMA INTERVISTA: “NON HO IL COVID, ALTRI PROBLEMI”

L’immenso Gigi Proietti era stato raggiunto telefonicamente pochi giorni fa dal quotidiano Il Foglio. Sono gli stessi giornalisti a raccontarlo quest’oggi, dopo la triste notizia della morte del one man show romano. “Maestro, dobbiamo preoccuparci? Ha il Covid? Sono da dodici giorni che non si collega su WhatsApp. Sta bene?”. “No, non ho il Coronavirus“, aveva replicato. Mercoledì scorso Il Foglio aveva contattato Gigi Proietti, chiedendogli un suo parere sulla chiusura del mondo dello spettacolo dopo l’ultimo Dpcm. Per due giorni il telefono aveva squillato a vuoto, poi l’attore aveva risposto, già ricoverato presso la clinica Santa Margherita di Roma, dove è avvenuto il decesso quest’oggi. “Volete chiedermi dei teatri e dei dpcm, eh lo so. Ma qui i problemi so’ altri”, aveva spiegato Gigi Proietti, riferendosi molto probabilmente alla sua salute. “Va bene per l’intervista – aveva aggiunto e concluso – sentiamoci domani in giornata”. Il giorno dopo non aveva risposto, poi la morte di oggi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIGI PROIETTI È MORTO: AVEVA 80 ANNI: “ANDATO VIA COME SHAKESPEARE”, L’ADDIO SOCIAL

Gigi Proietti è morto proprio la mattina del suo 80esimo compleanno. Nato il 2 novembre 1940, era ricoverato da ormai due settimane presso una clinica romana per gravi problemi cardiaci ma ieri le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate. Enorme il suo talento come attore e regista, sia nelle fiction che in film celebri. Per tutta la notte molti amici e colleghi via social hanno fatto sentire la loro vicinanza, fino alla tragica notizia alla quale ha fatto seguito una pioggia di ricordi e saluti amari. Tra i tanti saluti social, c’è chi lo chiama semplicemente “maestro” e chi “Mandrake” che non mancano i saluti “ciao Maresciallo”, con riferimento alla celebre fiction del Maresciallo Rocca che lo vide protagonista per 12 anni in Rai. Tante le sue foto anche dai palcoscenici teatrali, i tanti calcati nel corso della sua lunga e ricca carriera. Molti lo ricordano anche per essere stato un uomo aperto al mondo della cultura tanto da costruire un Globe Theatre shakespeariano  nel 2003  all’interno dei giardini di Villa Borghese di cui era direttore artistico. Matteo Renzi, su Twitter, ha voluto ricordare l’essenza di Proietti: “Andarsene nel giorno dei suoi 80 anni è l’ultimo colpo di teatro di un artista straordinario: addio a Gigi”. Ed anche Giovanni Veronesi lo ha salutato: “Come Shakespeare, anche tu caro Gigi sei morto il giorno del tuo compleanno. E’ una pratica che viene lasciata agli uomini saggi. Il mio modesto ricordo è quello di una cena a casa di Arbore dove dicesti che ti stava simpatico l’orco delle fiabe. Addio e grazie di tutto”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

GIGI PROIETTI È MORTO: OGGI AVREBBE COMPIUTO 80 ANNI

Gigi Proietti non ce l’ha fatta, è morto nelle scorse ore, e un curioso scherzo del destino ha voluto che il suo decesso sia avvenuto quest’oggi, 2 novembre, nel giorno del suo 80esimo compleanno. Il mattatore dello spettacolo italiano, fra i più grandi della storia, era ricoverato da giorni presso una clinica romana, e nel tardo pomeriggio di ieri le sue condizioni fisiche si sono improvvisamente aggravate, fino al decesso avvenuto oggi alle ore 5:30. La causa di morte non è stata resa nota, anche perchè la famiglia ha voluto mantenere il massimo riserbo, ma si sa che Gigi Proietti non è morto di covid ma di problemi cardiaci. “Nelle prime ore del mattino – l’annuncio dei suoi cari – è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno l’annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie”. L’attore aveva sofferto già in passato di attacchi di cuore, e sentendosi affaticato aveva preferito effettuare degli accertamenti, fino al decesso di oggi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

GIGI PROIETTI IN TERAPIA INTENSIVA: COME STA, PROBLEMI AL CUORE “IN GRAVI CONDIZIONI”

Oggi avrebbe dovuto festeggiare i suoi 80 anni insieme alla sua famiglia, invece Gigi Proietti è ricoverato in terapia intensiva in una clinica di Roma per problemi cardiaci. L’attore romano vi si trova da una quindicina di giorni: la famiglia ha voluto mantenere il massimo riserbo. Stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, ora è sedato e sotto controllo. La notizia del ricovero è arrivata nella serata di ieri. Allora Fabio Fazio in diretta a Che tempo che fa ha parlato della notizia che «ci addolora tantissimo». Poi ha aggiunto: «Tra poco 80 anni e il pensiero va a lui, speriamo bene». Nel frattempo, Barbara D’Urso a Live dava la notizia ai telespettatori che erano sintonizzati su Canale 5. «Avrei voluto fare gli auguri per i suoi 80 anni a Gigi Proietti un grande, grandissimo attore che noi abbiamo. È ricoverato in gravi condizioni», ha detto la conduttrice visibilmente scossa per la notizia delle gravi condizioni in cui versa Gigi Proietti. (agg. di Silvana Palazzo)

GIGI PROIETTI IN TERAPIA INTENSIVA: PROBLEMI CARDIACI

Emergono nuove indiscrezioni in merito alle condizioni di salute di Gigi Proietti, ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva a Roma. L’attore romano sarebbe ricoverato già da diversi giorni, ma le sue condizioni si sono aggravate solo nella giornata di domenica, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. Il quotidiano riferisce che in ospedale c0è la sua famiglia, in particolare la moglie e le figlie. Escluso il Covid tra le cause del malore di Gigi Proietti, è stato chiarito che l’attore 80enne ha problemi cardiaci. Nello specifico, l’agenzia di stampa AdnKronos spiega che Proietti è stato colpito da un attacco cardiaco. Si attendono, dunque, aggiornamenti, nella speranza che arrivino buone notizie dalla clinica romana in cui è ricoverato da qualche giorno per i suoi problemi di cuore. Intanto sui social i fan gli stanno dedicando tanti messaggi di supporto. (agg. di Silvana Palazzo)

GIGI PROIETTI IN TERAPIA INTENSIVA: GRAVISSIMO

Gigi Proietti in terapia intensiva. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno in serata. L’attore è ricoverato in condizioni gravissime nel reparto di terapia intensiva in una nota clinica romana. I suoi problemi non sono legati al Covid. Si parla infatti di problemi cardiaci. Secondo quanto riportato da Il Tempo, la famiglia aveva voluto mantenere il riserbo sulle condizioni di salute di Gigi Proietti, che domani compie 80 anni. Già in passato l’attore aveva sofferto di cuore. Infatti, nel 2010 era stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Pietro di Roma, perché aveva accusato una forte tachicardia. Già allora la famiglia aveva provato a non far trapelare la notizia. E infatti l’attore aveva chiesto massima riservatezza ai suoi fan, ma nel giro di pochi giorni si riprese, quindi tornò a casa e a recitare. Anche stavolta la notizia è trapelata e i fan sono preoccupati per le sue condizioni, ma al tempo stesso si augurano di ricevere presto buone notizie. Le stesse che speriamo di poter dare noi. (a cura di Silvana Palazzo)

GIGI PROIETTI, L’OMAGGIO DELLA RAI PER IL COMPLEANNO

Quello di domani doveva essere un compleanno speciale per uno dei pilastri della comicità e dello spettacolo italiano. Gigi Proietti è infatti un talento assoluto che ha saputo farsi conoscere ed apprezzare come attore, regista, doppiatore, cantante, conduttore, cabarettista, scrittore e insegnante e chi più ne ha ne metta. Fuoriclasse e mattatore, il Maestro Gigi Proietti nel giorno del suo 80esimo compleanno verrà omaggiato dalla Rai con la messa in onda di una programmazione davvero speciale. Una carriera unica e straordinaria quella di Proietti che si è contraddistinto sempre in ogni suo lavoro sia stato cinema, teatro, tv o uno show. In realtà in pochi sanno che la carriera di “artista” è cominciata quasi per caso come ha raccontato proprio l’attore e comico romano in un’intervista concessa a ilgiornaleoff.it: “Cominciai a raccontare delle barzellette inframmezzate da piccoli intermezzi comici. Poi mi misi a canticchiare brani di celebri canzoni del passato nelle trattorie dove andavamo dopo aver faticato sui libri a gustarci una pausa ristoratrice“. Proietti non aveva alcuna intenzione di diventare uno dei mostri sacri viventi dello spettacolo italiano: “E’ stata una meravigliosa avventura che mi è capitata addosso quasi senza volere perché una sera in una di quelle meravigliose trattorie romanesche“. In quell’occasione conobbe l’attore e mimo Giancarlo Cobelli che lo esortò a fare teatro.

GIGI PROIETTI: 80 ANNI DI ETÀ E 62 DI CARRIERA

Una proposta a cui un giovanissimo Gigi Proietti ribattè dicendo: “Per fare teatro ci volevano gli attori. Io non sono un attore sono solo un povero pazzo che dice tre o quattro barzellette tra una lezione e l’altra all’università“. L’incontro con Vittorio Gassman fu inaspettatamente il suo biglietto da visita per il mondo dello spettacolo: “Mi disse ‘perché non viene a trovarmi uno di questi giorni così vedrà come recitano i miei attori. Fu cosi continuai a frequentarlo molto amichevolmente. A quel punto decisi che il teatro sarebbe stato la mia vita“. Arrivarono poi i primi ruoli importanti: da Alberto Moravia intitolato “Il dio Kurt a “Operetta” di Gombrowicz fino a “La caserma delle fate”. Poi  il teatro dove Proietti ci arriva per caso come ha ricordato in un’intervista concessa a La Repubblica: “Non ero abitato dal fuoco sacro, semmai dal fuoco fatuo. Avevo fatto dei provini. Ma non è che avessi una cultura teatrale. Feci piccole cose. Restai folgorato da Carmelo Bene che recitava in Caligola di Albert Camus“. Il primo grande successo arriva con “Alleluja, brava gente” fino alla consacrazione anche sul grande schermo con film cult come “Febbre da cavallo“. Parlando di cinema e teatro Proietti nessun dubbio: “Il teatro si fa tra il falso e il finto. La magia è trovare il vero che vi è nascosto, mentre il cinema cerca il verosimile. Dopotutto, veniamo dalla grande stagione neorealista“. Infine sul successo conquistato anche in tv: “Le sono riconoscente, mi ha regalato un successo incredibile e anche inaspettato“. Ora una nuova sfida da vincere, quella per la sua salute.