Le polemiche sicuramente non mancano in questo periodo e non solo per via di mascherine e tamponi ma anche per alcuni settori che continuano a soffrire per la mancata ripartenza. A parlare di nuovo dell’argomento è Gigi Proietti che ai microfoni di Lunatici ha alzato il velo su quello che è il ruolo degli anziani nella nostra società ma anche il rapporto tra politica, cultura e teatro in Italia. L’attore romano ha svelato che per lui non è ancora cambiato molto tra la Fase 1 e la Fase 2: “Sono rimasto sempre a casa, ringraziando il cielo ho un po’ di giardino, sono stato abbastanza fortunato. Poi con queste cose grazie alle quali ci si vede tramite uno schermo, viene tutto più comodo”. Anche lui è avanti con l’età e si sente come un portavoce dei senior che, a quanto pare, non hanno un ruolo di rispetto in questa società soprattutto rispetto a quello che rappresentavano un tempo anche nella recente cultura contadina.
GIGI PROIETTI SU TEATRO E ANZIANI NELLA SOCIETA’ MODERNA
Riguardo a questo, sempre a I Lunatici, Gigi Proietti sottolinea: “Questo momento ci ha fatto accorgere che in effetti normalmente gli anziani non vengono trattati bene… Il punto è che le grandi civiltà mettono al centro gli anziani e i bambini. Devono essere quasi ritenuti sacri. Altrimenti è barbarie. Non è possibile concepire un sostegno soltanto per le persone che producono…Credo veramente, da sempre, che nella civiltà contadina, dalla quale noi veniamo, l’anziano era importante, aveva un suo ruolo preciso. Invece adesso no. Il concetto dell’usa e getta non mi piace”. Riguardo al teatro il suo tono non cambia soprattutto quando parla di politici assenti, che non conoscono il settore e che da sempre non se ne occupano perché spesso la “cultura” si spinge fino al cinema: “Il teatro non è che prima del virus conoscesse chissà quale sostegno. La cultura teatrale italiana aveva il minimo indispensabile…Quando sento politici che parlano di teatro, mi viene da rispondere ‘io a te a teatro non ti ho mai visto’. Qualche politico sì, ma pochissimi. Eppure sono quasi 50 anni che faccio questo mestiere. Se non altro approfittiamo di questo periodo per fare in modo che le istituzioni si accorgano di noi”. E il futuro? Gigi Proietti ripartirebbe dal turismo facendo una grande campagna per la rivalutazione della nostra Italia e spera che un giorno possa essere una “classe dirigente di cui fidarmi. Voglio poter dare la mia fiducia a chi se la merita. Sono consapevole che la perfezione non c’è, ma dovremmo tendere a questo, ad agire un po’ più razionalmente”. Sarà accontentato?