Il personaggio e il giocatore di Gigi Riva continua ad essere un riferimento unico nella storia del calcio italiano e non solo. Le sue imprese in campo, come la sua personalità unica e delicata, fino alle vicende personali, dall’infanzia complicata all’amore “proibito” con Gianna, e al suo amore viscerale per la Sardegna e la maglia del Cagliari continuano a ispirare gli appassionati. Ed ora il mito e la storia di Rombo di Tuono è anche in libreria, con il romanzo scritto da Carlo Vulpio, intitolato Il Sogno d’Achille, edito da Chiarelettere e uscito solo pochi giorni fa. Qui proprio il personaggio della mitologia greca Achille, viene messo in continuo parallelo con Gigi Riva, per carattere, vita ed esperienze, oltre che per l’Ira, con cui in campo, il bomber non lasciava scampo agli avversari: tanti gli elementi che accomunano i due personaggi, ugualmente miti ed eroi, tra tormenti, lutti, sacrifici, ma anche amori e sopratutto glorie che entrano nella storia. E di certo di glorie Gigi Riva ne ha ottenute tante: l’ex attaccante di Leggiuno ha fatto sognare e continua a sera sognare tifosi di tutte le età.
GIGI RIVA: I RIFIUTI ALLA JUVENTUS E ZEFFIRELLI
Ma se nel romanzo di Vulpuio viene dunque raccontata la storia e il mito di Gigi Riva in parallelo con le glorie di Achille, entrambi eroi a cui viene concesso “un dono” dagli Dei, pure va aggiunto che nell’opera vi è spazio per un’analisi molto più completa del giocatore come pure della persona e del suo carattere di Rombo di Tuono. Signore gentile che non ha mai fatto lamentela delle difficoltà vissute nell’infanzia, come pure dei guai professionali che nella carriera ha incontrato: due fratture alle gambe e diversi problemi muscolari hanno infatti danneggiato l’eccezionale carriera del bomber del Cagliari, il quale però mai ne ha fatto dramma pubblico. Ma non solo. Pure un carattere nobile e retto, che non si è mai fatto sviare anche dal peccato dell’avidità, come pure ci ha raccontato Vulpio nel suo romanzo. Come quando la Juventus arrivò a proporre un miliardo di lire per convincere Rombo di Tuono a separarsi dal suo Cagliari: oppure quando Franco Zeffirelli arrivò a proporgli un ingaggio da 400 milioni di lire perché si convincesse a interpretare il ruolo di Francesco d’Assisi nel film Fratello sole, sorella luna, uscito nelle sale nel 1972. Due rifiuti non dettati dal alterigia e boria, ma dall’amore viscerale per quello che faceva, giocare a calcio, e per una sola maglia, quella del Cagliari.