La trasmissione Techetechetè ricorderà questa sera Gigi Sabani, conduttore ed imitatore prematuramente scomparso a Roma nel 2007, stroncato da un infarto. Amatissimo dal suo pubblico, per anni ha intrattenuto e divertito con le sue imitazioni, emulando in parte Alighiero Noschese. Un talento innato, quello di Sabani, in parte oscurato dalla triste vicenda giudiziaria che lo vide coinvolto insieme all’amico Valerio Merola in quello che prese il nome dell’ormai nota Vallettopoli, vicenda legata alla corruzione e ad un giro di prostituzione nel mondo dello spettacolo. Sabani, all’epoca, fu accusato di induzione alla prostituzione nei confronti di Raffaella Zardo e Patrizia De Angelis. Accuse mortificanti che si tradussero nel carcere prima di essere del tutto scagionato da ogni accusa al punto da ricevere anche un risarcimento dallo Stato. Non bastò questo però, a cancellare la macchia dell’ingiustizia ricevuta poichè, da uomo sensibile qual era, Gigi non riuscì mai più a superare quel trauma che gli rimase attaccato addosso portandone i segni dell’amarezza nello sguardo fino alla fine. La sua carriera, di conseguenza, ne subì uno scossone indescrivibile in quanto una parte del pubblico di allontanò.



GIGI SABANI, LA VICINANZA DI MAURIZIO COSTANZO

Furono in pochi a restare vicini a Gigi Sabani nei suoi anni più difficili. Tra questi però non mancarono i colleghi e i veri amici come Alfredo Cerruti, autore tv, così come il conduttore e giornalista Maurizio Costanzo che, come ricorda Cesare Lanza a La Verità, raccontò: “Non l’ ho mai mollato, io l’ho sempre difeso. Ho dedicato più di una trasmissione a sostegno della sua innocenza. Era chiaro dall’ inizio che quella storia dei provini sexy, dei ricatti e della prostituzione non poteva stare in piedi. E poi non era da Gigi: lui era dolce, affettuoso, perbene. Uno scandalo assurdo, ovvio che tutto sarebbe finito nel nulla”. Eppure, molti contratti lavorativi saltarono e oltre ai colleghi anche i produttori iniziarono ad isolarlo. Fu sempre Costanzo a spiegare: “A Buona Domenica era presente a quasi tutte le puntate, nulla per me era cambiato. Gigi era il Principe degli imitatori. La sofferenza inflittagli da quella vicenda ha inciso sulla sua fine. Quel peso che si è portato sulle spalle, da innocente, alla fine lo ha ucciso”.



IL SUCCESSO ED L’ESPERIENZA A SANREMO

Prima che la macchina del fango lo travolgesse, Gigi Sabani era uno dei personaggi televisivi più amati dal pubblico da casa. La sua esplosiva carriera prese il via causalmente, dopo che la sorella Isabella lo iscrisse a sua insaputa a La Corrida di Corrado. Siamo alla fine degli anni Settanta e con il passare del tempo Sabani si affermò come il più popolare imitatore di quegli anni. I successi tv, da Rai a Mediaset non si fecero attendere: da Domenica In a Fantastico, passando per Ok il prezzo è giusto. Oltre all’esperienza da imitatore, Sabani provò anche quella di cantante. Siamo nel 1989 quando si presenta al Festival di Sanremo con il brano dal titolo “La fine del mondo”, canzone scritta per lui da Toto Cutugno. Quella non rappresentò però la svolta musicale in quanto Gigi Sabani si guadagnò appena il penultimo posto nel corso della kermesse. Eppure, fece divertire ancora una volta il pubblico dell’Ariston l’ultima sera, imitando una ventina di personaggi. Perchè il suo grande talento era proprio quello e continua ad esserlo anche dopo la sua prematura scomparsa.