Gigi Simoni ha allenato un solo anno a Roma, sponda Lazio, ma con il suo fare da tecnico-gentiluomo ha saputo conquistare anche i tifosi biancocelesti. Una stagione difficile, quella 1985-86 in cui Simoni fu scelto personalmente da Giorgio Chinaglia come “tecnico delle promozioni“, per i tanti salti conquistati dalla Serie B alla Serie A. La Lazio però stava vivendo una profonda crisi societaria e la squadra risentì troppo del clima, riuscendo solamente a salvarsi nelle ultime due giornate con le vittorie contro Brescia e Catanzaro. Simoni però proprio per il suo carattere restò nel cuore dei tifosi laziali che al momento dei saluti gli dedicarono un saluto, “Gigi, non ci hai dato la Serie A ma ci hai dato il cuore“. Un legame rimasto anche quando Simoni ha allenato in altre città. (agg. di Fabio Belli)
GIGI SIMONI, L’ADDIO DELL’INTER
É grande il cordoglio per la morte di Gigi Simoni, ex allenatore di Inter, Torino e Napoli tra le altre. Tantissimi i ricordi e gli omaggi postati sui social network da colleghi, amici e fans, particolarmente toccante il messaggio di Ronaldo: «Gigi Simoni per me non è stato solo un allenatore. Se oggi penso a lui, penso a un uomo saggio e buono, che non ti ordinava di fare le cose, ma ti spiegava perché quelle cose erano importanti. Penso a un maestro, come in quella foto che facemmo a Natale: lui direttore, noi l’orchestra. Lo ricordo così, con quel sorriso, la sua voce sempre calma, i suoi consigli preziosi. Potevamo e dovevamo vincere di più, ma abbiamo vinto insieme, la cosa che ci raccomandava sempre: grazie mister, mi hai insegnato più di quanto immagini». Queste, invece, le parole di Fabio Galante ai microfoni di Tuttomercatoweb: «Era una persona amata da tutti i calciatori, rispettata da tutti. Gli volevamo bene e anche chi giocava meno accettava senza problemi le sue scelte. Sapeva dialogare con il gruppo, qualità fondamentale per un allenatore». (Aggiornamento di MB)
GIGI SIMONI, L’ADDIO DELL’INTER
“Di Gigi Simoni ricordiamo e ci mancherà tutto”: comincia così il messaggio di cordoglio che l’Inter ha tributato all’ex tecnico oggi scomparso all’età di 81 anni, proprio nel giorno in cui la società nerazzurra festeggia il decennale dalla conquista del Triplete. Simoni non è stato certo uno degli allenatori più longevi sulla panchina interista ma l’indimenticabile stagione 1997/1998, culminata con un secondo posto tra le polemiche, la conquista della Coppa Uefa quando ancora era un trofeo continentale non di molto inferiore per prestigio alla Champions e caratterizzata dall’arrivo di Ronaldo quell’estate lo hanno portato nel pantheon nerazzurro, anche per via del carattere mite e che l’ha fatto ben volere dovunque ha allenato. “Ha incarnato l’interismo più genuino e il mondo del calcio perde un bravo allenatore e una persona meravigliosa” prosegue il messaggio che poi conclude così: “Noi lo ricordiamo in questo modo, coi suoi capelli bianchi, sulla nostra panchina, mentre con un sorriso si godeva le magie di Ronaldo. Ciao Gigi, ci mancherai”. (agg. di R. G. Flore)
IL RICORDO DI MASSIMO MORATTI
Tra i primi ad esprimere cordoglio e dolore per la morte di Gigi Simoni, scomparso oggi all’età di 81 anni è certamente l’ex patron dell’Inter Massimo Moratti, sotto la cui direzione l’ex tecnico realizzò traguardi importanti, fino a vincere la Coppa UEFA nella stagione 1997-98, con una super Inter, trascinata da Ronaldo, il Fenomeno. Per Moratti solo poche parole sulla scomparsa di Gigi Simoni, ma certo toccanti, raccolte dall’Ansa solo poco fa: “E’ stato un grande protagonista della storia dell’Inter: ha vinto una coppa europea molto importante, gli è stato impedito di vincere un campionato che avrebbe assolutamente meritato“. Moratti ha poi aggiunto sulla figura di Simoni: “Tecnico gentiluomo verso il quale provavo grande stima e affetto. La telefonata con la quale poco fa la moglie mi ha avvisato della morte mi ha provocato un dolore immenso”. E nel dolore certo si uniscono anche tutti i tifosi nerazzurri, coloro che hanno potuto ammirare le imprese di Simoni in campo e chi invece non è stato così fortunato. Pure il club nerazzurro ha poi annunciato il lutto gravissimo, con una nota commossa. (agg Michela Colombo)
GIGI SIMONI E’ MORTO: NEL 2019 GRAVE MALORE
Gigi Simoni è morto: la notizia è di pochi minuti fa e scuote il mondo del calcio. L’ex allenatore dell’Inter aveva accusato un malore il 22 giugno scorso nella sua abitazione di San Piero a Grado, in provincia di Pisa. Da quel momento è cominciata una dura battaglia, ma non è riuscito a riprendersi. Simoni è scomparso all’età di 81 anni, lasciando un grande vuoto in questo sport. Non è stato solo l’allenatore che guidò l’Inter nel 1997/98, l’anno della vittoria della Coppa Uefa dei nerazzurri e del testa a testa con la Juventus. Era uno dei decani dei tecnici italiani: aveva allenato anche Napoli, Lazio e a lungo il Genoa. Nato nel 1939, aveva giocato per Napoli, Torino e Juventus, da allenatore cominciò la carriera col Genoa, dove di fatto la concluse. Nonostante venga ricordato per la stagione con l’Inter, che lo ha reso leggenda nerazzurra tra polemiche e esultanze, ha trascorso la maggior parte della sua carriera da allenatore in rossoblù. Ma è impossibile dimenticare il fatto che sia stato il primo ad allenare il Fenomeno Ronaldo in Italia e la vittoria contro la Lazio nella finale di Coppa Uefa, di cui ci parlò in un’intervista.
GIGI SIMONI MORTO, ADDIO ALL’EX ALLENATORE DELL’INTER
Gigi Simoni era stato colpito da ictus nel giugno scorso. Fu ricoverato d’urgenza nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cisanello di Pisa. La paura dei suoi tifosi si era man mano affievolita, ma oggi la terribile notizia della sua morte. In tanti sui social stanno mandando le condoglianze alla sua famiglia, che gli è rimasta accanto in questi mesi difficili. Ai tifosi restano i ricordi della sua carriera piena di momenti esaltanti, ma anche dell’amarezza per non essere riuscito a strappare alla Juventus quello scudetto che fu caratterizzato dalle polemiche per quel contatto in area di rigore tra Iuliano e Ronaldo, non sanzionato dall’arbitro Ceccarini. Ma quello fu anche l’anno in cui conquistò la Coppa Uefa ed ebbe la soddisfazione personale di vincere la Panchina d’oro. Ad oggi è ancora il recordman di promozioni dalla Serie B alla A: ne ha conquistate 7. Da giocatore invece vinse una Coppa Italia nel 1962 con il Napoli.