Gigi D’Alessio festeggia i 30 anni di carriera: Gigi uno come te- 30 anni insieme ai nastri di partenza
Ha appassionato i fedeli sostenitori nell’arco di 30 anni di carriera vissuta a suon di cantautorato e successi internazionali come Como suena el corazón e Mon amour, e ora Gigi D’Alessio torna a sorprendere con un grande annuncio. In data 17 giugno il cantautore partenopeo terrà il primo concerto del Gigi uno come te- 30 anni insieme, lo show che bisserà il 18 giugno 2022 e che sarà trasmesso in diretta su Rai Uno da Piazza del Plebiscito, a Napoli, la terra d’origine a cui il terzogenito e fenomeno pop di Amici 21, LDA, si dichiara indissolubilmente legato nonostante sia nato a Roma. Ma quali sono le emozioni che vive Gigi D’Alessio, in attesa del suo grande show che celebra il suo primo trentennale dal debutto nell’industria musicale?
Gigi D’Alessio in carne ossa si apre in merito, in occasione di un’intervista concessa a Tv, sorrisi & canzoni, dove si racconta in toto come artista e uomo, innamorato da sempre della musica: “L’emozione deve esserci sempre, altrimenti vuol dire che c’è un problema, la paura invece mai. Perché se hai paura non sei sereno, non ti godi nulla, e io voglio proprio godermela questa festa. Deve essere la festa di tutti: la mia, quella della città e la festa dei miei colleghi”.
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Gigi D’Alessio e gli highlights dei 30 anni d’amore con la musica
Gigi Uno come te- 30 anni insieme– è un evento aperto anche ad altri artisti, oltre al festeggiato, dove Gigi D’Alessio ripercorrerà la sua carriera attraverso canzoni, aneddoti e ospiti. Il 17 giugno (con replica il 18 giugno) la fascinosa Piazza del Plebiscito diventerà un teatro all’aperto, per 15mila persone. “E per tutti gli altri fan del cantante ci saranno 4 mega-schermi sparsi per la città e la diretta su Rai Uno”. Che D’Alessio senior riesca a ricordare ancora il suo primo concerto? “Eccome! E’ stato al Teatro Arcobaleno di Secondigliano, era il 1993, avevo fatto solo il primo disco, la più grande emozione è stata quando ho visto i bagarini fuori dal teatro: lì ho capito che qualcosa stava succedendo”. Prima di giungere ai suoi 30 anni di carriera, di gavetta vera Gigi D’Alessio ne ha fatta, anche prima del debutto ufficiale come cantautore: “Io di concerti ne avevo fatti, ma li avevo vissuti in maniera diversa, da pianista di Mario Merola (re della musica e l’arte napoletana). Avevo solo 8 canzoni, quelle del disco, ma siccome avevo già scritto brani per vari cantanti napoletani, feci un medley di quello che avevo composto. Erano tutte hit. Era come se Mogol facesse un concerto con tutte le sue canzoni”.
A partire dal secondo disco in carriera, cominciava a introdurre canzoni in italiano in track-list, che questo sia il risultato di un’influenza? “Dico la verità: nessuno m’ha detto mai quello che dovevo fare -dichiara con fierezza, Gigi D’Alessio-, ho sempre fatto a modo mio, non ho mai avuto il produttore che mi condizionava. Il vero produttore sono io, poi mi circondo di altri produttori e arrangiatori che traducono le mie idee: Adriano Pennino (che dirigerà l’orchestra dello show-evento), mio nipote Checco, Max D’Ambra”. I primi dischi, non a caso, se li pubblicava da solo e a sue spese: “L’etichetta GDS ero io, avevo il marchietto di un topolino, perché mi chiamavano proprio così: topolino. Pensavano che sarei rimasto basso: ero soltanto piccolo d’età… I dischi non si facevano per vedere ma per cantare ai matrimoni. Tutti quanti li registravamo con i soldi nostri”.
Nel 1998, poi, è arrivato il primo contratto con la Rca, oggi Sony Music che ha da poco messo sotto contratto anche i concittadini Aka7even e LDA di Amici 20 e Amici 21: “Fu una grande emozione. Prima di allora in RCA c’ero stato solo quando facevo l’arrangiatore per altri artisti. Ero sprovveduto, non sapevo neppure che esistesse la casa discografica che ti produceva il disco, che “cacciava i soldi”. Ho scoperto un mondo: dal disco seguente avevo già creato la mia etichetta…”. Nel 2000, per lui arrivava la svolta con il debutto al Festival di Sanremo, un momento del tutto inaspettato: “Il 17 dicembre la Rca mi comunica che avrei partecipato al Festival: ‘Guarda che devi completare l’album, tu ce l’hai l’album, vero?’ E io: ‘eh, come no? Non avevo niente, solo Non dirgli mai. Ho dovuto scrivere le canzoni e consegnare un album tra il 17 dicembre e il 31 gennaio, in 40 giorni con in mezzo Natale, Capodanno e le feste… dovevo fare le canzoni e inciderle. Eravamo in 4 produttori: io, Antonio Arnone, Adriano Pennino, Gennaro Cannavacciuolo. Quell’album è stato un anno e mezzo in classifica…”.
E una domanda sorge ora spontanea: che al Gigi uno come te- 30 anni insieme possa presentarsi tra gli ospiti (come i preannunciati Amadeus e Fiorello) il figlio LDA, che sta scalando le classifiche musicali con l’album eponimo e il singolo Bandana? Staremo a vedere!