Questa sera potremo rivedere in replica la finale degli Europei 2020 tra Italia e Inghilterra sulla Rai e dunque ammirare ancora una volta (senza la pressione del risultato) la grandissima prestazione di Gianluigi Donnarumma. Il portiere della nazionale di Mancini, al termine della finale è stato premiato “miglior giocatore del torneo”: e davvero l’estremo difensore classe 1999 ha fornito una prestazione maiuscola durante questo europeo. Pur molto giovane, Donnarumma vanta una solida esperienza internazionale tra i pali sia al seguito del Milan (ormai suoi ex club) che con la maglia azzurra: ricordiamo infatti che il portierone ha debuttato con la prima squadra già nel 2016 quando aveva solo 17 anni e sei mesi e fin qui ha messo da parte ben 33 presenze, con 15 gol subiti e ben 18 clean sheet realizzati. Un talento dunque precoce ma pure cristallino: con giusta fiducia il ct Mancini gli ha affidato le chiavi della porta dell’Italia nella finale e durante gli europei 2020, fiducia che è stata più che ripagata.



GIGIO DONNARUMMA CONTRO I RIGORISTI INGLESI: L’INCERTEZZA E POI LA FESTA

Nella replica della finale degli Europei 2020 tra Italia e Inghilterra, assoluto protagonista, come abbiamo detto sarà Gigio Donnarumma: un eroe tra i pali azzurri, non solo nei 120 minuti di gioco, ma soprattuto durante la roulette dei calci di rigori, che ha deciso del trionfo azzurro. Ai penalty, lo ricordiamo bene, Donnarumma è stato incredibile: dopo l’errore su Harry Kane (ma parliamo di un giocatore davvero infallibile dal dischetto, capocannoniere della Premier League), Gigio è stato anche beffato da Maguire, ma si è rivelato ben pronto davanti a Rashford al terzo tiro, e pure impeccabile con Sancho, il cui tiro è stato respinto con sicurezza. Poi al calcio di rigore decisivo, ancora una parata importante per Donnarumma su Saka, che ha consegnato all’Italia la vittoria nella finale degli Europei 2020. Fermato il pallone, nelle solide mani di Gigio, è stata subito festa per gli azzurri, ma non immediatamente per il portiere, che ha ammesso di non aver capito subito di aver vinto la finale: “Non ho esultato subito perché non pensavo avessimo vinto. L’ho capito dopo. Guardavo l’arbitro, cercavo di capire se era tutto okay perché adesso con il VAR guardano sempre i piedi. Non puoi essere davanti alla riga. Poi mi sono girato e ho visto i miei compagni che venivano verso di me e da lì non ho capito più niente”.

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