Reduce da un’ottima prestazione contro la Spagna, Gigio Donnarumma è sembrato assolutamente in partita nonostante la brutta gara degli azzurri, che hanno sofferto il gioco delle Furie Rosse. Il merito dell’ottima prova di Gigio dipende dalla grande forma fisica ma anche da quella mentale: da tempo, infatti, il portiere lavora con Nicoletta Romanazzi, mental coach che segue anche altri grandi dello sport come Marcell Jacobs. Gigio Donnarumma, spiega la professionista al Corriere della Sera, “è un ragazzo sensibile, buono, emotivo. E quindi delle volte si faceva prendere dal nervosismo, ma questo lavoro lo ha aiutato a riconosce sé stesso, i suoi punti di forza, a imparare a entrare nello stato di massima concentrazione, quello in cui escludi tutto l’esterno. E anche a riconoscere tutte le sue emozioni, senza avere più paura della paura”.
Donnarumma è sempre stato considerato un “predestinato”, avendo cominciato a giocare ad alti livelli nel Milan fin da giovanissimo. Le aspettative, spiega Romanazzi, “sono terribili”. E allo stesso tempo terribile è l’essere “troppo focalizzati sull’obiettivo da raggiungere con sudore e fatica”. Questo perché si “arriva a un certo punto in cui non ci si diverte, ci si irrigidisce, non si festeggiano i risultati. Tutto questo crea fatica e tensione, fino ad arrivare agli infortuni”. Per questo lavorare sulla propria mente aiuta a trovare equilibrio, dando il giusto peso anche a pausa, riposo e divertimento.
Romanazzi: “Gigio Donnarumma ha una parte femminile sviluppata”
Le critiche, nei confronti di Gigio Donnarumma, non sono mai mancate, soprattutto dopo l’addio al Milan e l’approdo al Psg. Secondo Nicoletta Romanazzi bisogna considerare questo come una cosa normale, senza cedere: “Tanto più sei criticato, tanto più significa che gli altri ci tengono a te: i tifosi riversano sui loro eroi aspettative ed emozioni”. Il portiere, in particolare, ha sofferto particolarmente dopo la morte di Raiola, suo procuratore e grande amico, ma non è stata l’unica forte emozione vissuta negli ultimi tempi: ha infatti subito una rapina in casa e poi ancora si è trovato contro il Milan in Champions League.
Contro la Spagna, però, “Gigio era totalmente lì. Se volava una mosca, l’avrebbe presa al volo”. Tra i vari tipi di lavoro che la mental coach fa con i suoi assistiti c’è anche quello di tirar fuori la loro parte femminile: questa in Gigio è già “sviluppata, che è meravigliosa ed essenziale. Se gli uomini si mettessero in contatto con questa loro parte, mantenendo forte quella maschile, succederebbero cose strepitose”, donando loro “capacità di visione, l’empatia, l’ascolto. E soprattutto l’intuizione”.