Pierluigi Gigliofiorito, medico chirurgo nell’ambulatorio di Tricologia del Policlinico Campus Biomedico di Roma, è intervenuto a Uno Mattina in Famiglia per discutere della caduta dei capelli, sempre più frequente in autunno. “È fisiologico, dipende dall’alterazione dell’equilibro tra due ormoni. La melatonina, che protegge la fisiologia dei capelli, e la prolattina, che favorisce la caduta. Durante l’estate si riducono le ore di sonno e si riduce anche la melatonina, mentre aumenta lo stress che favorisce l’aumento della prolattina”, ha rassicurato.
Il fenomeno è dunque momentaneo e non provoca conseguenze rilevanti. “Il capello ha una sua ciclicità. Essa si compone in una fase di crescita chiamata anagen, una fase di regressione detta catagen ed infine un periodo di riposo detto telogen, che culmina con la caduta. Il capello che cade lascia posto ad uno che sta crescendo”, ha spiegato l’esperto. È importante, comunque, prendersi cura della propria chioma. “Gli influencer di recente hanno rispolverano un concetto che è noto da anni, quello dell’hair cycling. Esso prevede di alternare i prodotti. Lo shampoo ad esempio deve essere di qualità e non alterare l’equilibrio del pH del cuoio capelluto”.
Gigliofiorito (tricologo): “Capelli cadono in autunno? No allarmismi”. L’alopecia
Il fenomeno dei capelli che cadono in autunno, tuttavia, non va confuso con l’alopecia, ovvero una malattia che porta alla perdita parziale o totale dei capelli. “Il capello che cade non deve destare preoccupazione. Un campanello d’allarme, invece, è rappresentato dal capello che diventa più sottile, la cosiddetta miniaturizzazione. Lo stesso vale per ciglia, peli e unghie, che diventano più fragili. Questi sono i primi sintomi dell’alopecia, che segnalano che dobbiamo rivolgerci a un professionista”, ha rivelato il dottor Pierluigi Gigliofiorito.
Una diagnosi precoce, infatti, permette di risolvere il problema. “Il primo step di terapia sono lozioni e integratori, che rallentano o bloccano del tutto la caduta. È necessario usare i prodotti adatto, anche facendo dei test genetici se è necessario. Esistono infatti tanti tipi di alopecia con cause differenti”. Nel caso in cui ciò non dovesse funzionare, infine, c’è il trapianto. “Gli inestetismi dei capelli possono avere un impatto devastante sulla vita sociale delle persone. È per questo motivo che abbiamo un gruppo di professionisti, tra cui anche psicologi, che guidano i pazienti in un percorso di rinascita”, ha concluso l’esperto.