Nel 1964 Gigliola Cinquetti era la Maneskin degli anni sessanta. Giovanissima anche lei, aveva trionfato al festival di Sanremo e poi anche all’Eurofestival con quello che sarebbe rimasto per sempre il suo brano più famoso, Non ho l’età. Una canzone di grande appeal, una melodia tenerissima e incantevole. Solo che a differenza dei Maneskin lei non si proponeva come un “rivoluzionaria” del rock, ma come una immaginata acqua e sapone che fuggiva le tentazioni sessuali, con quella dichiarazione ambigua che poteva essere semplicemente il rifiuto di prendere impegni troppo grandi per la sua età, ma anche l’allora divieto di fare sesso prima del matrimonio come si conveniva nell’Italia di quel tempo. Disquisizioni sul significato del brano a parte, in una intervista al Corriere della sera, la cantante, che non intende mollare la sua voglia di fare musica nonostante oggi “abbia l’età” (mantenuta peraltro splendidamente) annunciando un tour nell’Estremo oriente, ha dichiarato clamorosamente che uno dei brani più famosi dei Beatles, Yesterday, sarebbe un plagio seppur involontario di quel brano.



Ovviamente pensare che il gruppo pop più famoso della storia autore dei massimi capolavori degli anni sessanta possa aver fatto un plagio fa inorridire tutti. Eppure… eppure c’è una storia che va raccontata prendendo spunto dalle parole della stessa Cinquetti: “Hanno le stesse armonie, la stessa sequenza di accordi. Solo che Non ho l’età è nata ben prima di Yesterday… Una coincidenza?», si chiede Cinquetti. «So per certo che i Beatles mi conoscevano. Paul McCartney l’ho pure incontrato per intervistarlo per la Rai. In quegli anni a Londra si ascoltavano le mie canzoni. I Beatles allora erano dei ragazzini e l’avevano sicuramente sentita. Plagio involontario?”. Yesterday come tutti sanno oggi fu il primo brano dei Beatles  composto dal solo Paul McCartney che la incise anche completamente da solo. Come si sa tutti i brani dei Fab Four sono accreditati alla coppia Lennon-McCartney, ma si capisce chi abbia composto cosa da chi era il cantante solista. I due si aiutavano a completare insieme i brani. Con Yesterday Paul comincia a prendere le distanze dalla composizione in coppia. L’artista ha dichiarato in più occasioni che la melodia di Yesterday gli venne in sogno, si svegliò una mattina con quelle note in mente. Si chiese come mai fossero nella sua mente, e incerto la fece sentire un po’ a tutti i suoi amici e familiari chiedendo se secondo loro si trattava di una melodia di un’altra canzone, incerto che fosse farina del suo sacco. Era così confuso che chiamò il pezzo Scrambled eggs, uova strapazzate. Era convinto che l’avesse sentita su un altro disco di cui non aveva memoria. La cosa durò a lungo, McCartney non sapeva spiegarsi da dove arrivassero quelle note fino a quando si decise a registrarla. Gigliola Cinguetti da tempo come si vede in questo video propone i due brani in medley, uno dopo l’altro e in effetti una certa somiglianza c’è, anzi più di una, soprattutto nel modo con cui la canta adesso. Non sarebbe la prima volta che canzoni vengono composte con la memoria di un ascolto altrui rimasto nella mente, in fondo la musica è fatta così, di somiglianze se ne possono trovare a migliaia. Il nostro inconscio è capace di elaborare fatti e anche musiche ascoltate, poi rimosse che riemergono sempre nel nostro inconscio quando meno ce lo aspettiamo. Se fosse andata veramente così?

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