Come cambia la vita di un adolescente che ancora frequenta le scuole dopo aver vinto il Festival di Sanremo? Chiedere a Gigliola Cinquetti, che questa esperienza l’ha provata sulla sua pelle:”Dopo il Festival arrivarono le troupe: io mi vergognavo con i miei compagni, i prof, avevo paura che mi stangassero! Non si poteva più vivere. Mio padre una volta disse: “Qui non si mangia neanche più!”. C’era una pressione proprio fisica, poi piano piano le cose si sono un pochettino calmate. Una volta il prof di matematica dopo un’interrogazione tremenda mi chiese se Celentano davvero tradiva Claudia Mori o no e si arrabbiò perché non lo sapevo! C’erano anche delle persone disturbate che si fissavano, me le trovavo dappertutto. Un ragazzo venuto dall’Olanda che montava e smontava la tenda per seguirmi…ma non mi spaventavo perché io tra parenti, amici, volontari, avevo una cortina che mi proteggeva!”. (agg. di Dario D’Angelo)



Gigliola Cinquetti, “la mia carriera iniziò così…”

Gigliola Cinquetti si racconta a “Le Ragazze” su Rai Tre a partire dalla sua infanzia e da quelle che sono state le tappe che l’hanno portata a diventare…Gigliola Cinquetti:”Mio padre è stata la persona più squisita ed elegante che io abbia mai conosciuto, elegante interiormente. Ho una sorella che si chiama Rosa Bianca, alle elementari lei che era un anno più grande di me mi proteggeva. Quando sentiva il motore in lontananza lei mi sbatteva contro il muro e si metteva davanti a me. Noi volevamo iniziare a lavorare presto, io poi l’ho fatto anche se non ho mai considerato il mio come un lavoro. Di punto in bianco papà mi disse che mi aveva iscritto ad un concorso canoro per bambine, avevo 11 anni. Quasi quasi volevo tirarmi indietro, ma non volevo fare la figura della fifona, per cui andai”. Il resto è storia…(agg. di Dario D’Angelo)



Gigliola Cinquetti, “non mi piaceva nulla di quello che facevo”

Gigliola Cinquetti sarà al centro del racconto che a Le Ragazze ripercorrerà gli indimenticabili anni ’60. Fu proprio in quel periodo, esattamente nel 1964, che la Cinquetti divenne popolare grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo, che la vide trionfare, a soli 16 anni, sulle note del brano “Non ho l’età”. A sostenerla, soprattutto suo padre, che era solito accompagnarla nel corso delle numerose esibizioni che in quegli anni hanno contribuito a consacrare il suo successo: “ero timidissima e ci tenevo a farcela per lui – spiega l’artista in un’intervista concessa a Repubblica.it – A 15 anni vinsi il concorso di Castrocaro e poi andai a Sanremo. Vinto Sanremo andai all’Eurofestival, pensavo che a diciotto anni avrei cambiato tutto. Non fu così”. I suoi ricordi saranno ripercorsi questa sera su Rai 3 nel programma di Gloria Guida, a cominciare da quella canzone che ha segnato, in maniera così indelebile, la sua carriera.



Gigliola Cinquetti “Non ho mai avuto pregiudizi”

La scalata al successo che nella metà degli anni sessanta travolse Gigliola Cinquetti anticipò un periodo ricco di cambiamenti. In contemporanea a quel fermento, però, lei cantava il brano “Non ho l’età”, senza viversi appieno l’adolescenza. Tuttavia, oggi spiega di non avere alcun rimpianto e in un’intervista concessa ad Avvenire, svela: “Ho acquisito una consapevolezza di me che mai avrei avuto in provincia, ho conosciuto il mondo, ho imparato le lingue”. Tuttavia, avere a che fare con una popolarità così travolgente le ha ben presto presentato un conto molto salato: “la solitudine in cui vivevo a sedici anni, quel ruolo più grande di me”. Inoltre, nel corso dell’intervista, Gigliola Cinquetti riserva anche un’attenta analisi alla popolarità delle cantanti più attuali, spiegando di essere ammirata “da padronanza tecnica e mezzi vocali”, ma non dai contenuto delle canzoni, che sono spesso “verbosi, ridondanti, lontani dalla semplicità della bellezza classica”.

Gigliola Cinquetti dopo “Non ho l’età”

Nel racconto che Gigliola Cinquetti ripercorrerà a Le Ragazze, anche il ricordo della sua reazione di fronte al successo che all’improvviso l’ha travolta. In una intervista concessa a La Repubblica, la cantante spiega infatti di essersi resa conto che la sua vita era ormai cambiata quasi per caso, e in particolare quando, in compagnia di sua sorella, “per girarsi a guardarmi gli automobilisti tamponavano”. In quel periodo, rivela inoltre la cantante “ero molto autocritica e non mi piaceva niente di quello che facevo”, ma la popolarità l’ha resa “una specie di avventuriera” in giro per il mondo, contribuendo a solidificare il rapporto con sua madre: “mi accompagnava, l’ho raccontato nel libro In viaggio con lei. È venuta con me tutte le volte che sono andata in Giappone. Ci siamo ritrovate anche su un peschereccio pieno di topi”.