Gigliola Cinquetti trionfò all’Eurovision Song Contest nel 1964 con il brano Non ho l’età (per amarti): aveva 17 anni. Allora, il concorso si chiamava ‘Eurofestival’, un calco dall’italianissimo Festival di Sanremo che ne ispirò l’istituzione. Questa sera, Techetechete’ ripercorrerà la storia della gara canora e dei suoi vari vincitori, prima fra tutti proprio la Cinquetti. La cantante nostrana vanta un record non comune a nessun altro dei partecipanti, avendo sbaragliato la concorrenza con un punteggio altissimo, in una votazione che mise d’accordo praticamente tutte le nazioni. Gigliola ricorda così quel periodo, tra aneddoti curiosi e condivisione di stati d’animo: “In Danimarca si mangiava soltanto salmone affumicato”, ricorda con un sorriso nella sua intervista a Tv Sorrisi e Canzoni. La manifestazione, infatti, ebbe luogo al Tivolis Koncertsal di Copenaghen, capitale dello Stato scandinavo. “Rispetto a oggi, non c’è un lavoro dietro all’abito che si indossava. Andai in un negozio e ne scelsi uno, in base a quello che era il mio modo di vestire”. Look a parte, nemmeno si preparò troppo a livello artistico, essendo di per se stessa una grande interprete (e, in quanto tale, sicura di sé): “Dopo Sanremo, andammo in Danimarca con la consapevolezza che ormai tutto era possibile. Che vuol dire che si può anche vincere. Arrivammo a Copenaghen il 21 marzo. A Parigi, in quel periodo, tutte le radio suonavano già ‘Non ho l’età’. In qualche modo, fu una vittoria attesa”.
La vittoria schiacciante di Gigliola Cinquetti all’Eurovision Song Contest ’64
A dire il vero, però, la possibilità che qualcosa andasse storto c’era eccome: il brano di Gigliola Cinquetti era poco più lungo di tre minuti, tempo massimo consentito per l’esibizione, motivo per cui la cantante rischiava la squalifica. Alla fine, insieme al direttore d’orchestra, l’artista riuscì a rimediare evitando la paventata conseguenza. Ciò che non si è potuto proprio evitare, quest’anno, è stato invece l’annullamento dell’Eurovision Song Contest, rimandato al 2021 causa scoppio dell’emergenza Coronavirus che ha investito il mondo intero. Oltre a Diodato, in rappresentanza dell’Italia ci sarebbe dovuta essere la stessa Cinquetti, insieme a diversi vincitori delle edizioni passate. Tra tutti questi, Gigliola è considerata la più ‘convincente’ in assoluto. Nel ’64 distacco tra lei e il secondo classificato (il britannico Matt Monro di I Love the Little Things) fu molto ampio: 49 punti contro i soli 17 dello sfidante. L’altra curiosità su quell’Eurovision riguarda l’assenza della sua registrazione completa, andata distrutta a seguito di un incendio negli archivi della tv danese. La seconda (e ultima) vittoria dell’Italia risale al 1990, quando Toto Cutugno portò nuovamente in alto il nome della patria con Insieme: 1992.