Gigliola Cinquetti, cantante, ballerina, attrice e conduttrice televisiva, è stata ospitata nella trasmissione di Francesca Fialdini, Da noi a ruota libera, in onda su Rai 1. Diventata famosa nel 1965 con la canzone “Non ho l’età”, ora racconta che “è passato talmente tanto tempo che potrei essere mia nonna. Viaggio con questa ragazza di  cui non posso liberarmi mai, la sua immagine è sempre con me, e guardandomi mi dico che potrei essere sua nonna”.



Volevo fare il muratore“, racconta Gigliola Cinquetti, “perché mio padre era un tecnico e andavo con lui nei cantieri da piccola, anche se era vietato. Mi diceva di stare attenta alla calce viva che era pericolosa, ma ho sempre visto questi personaggi, questi uomini, e mi piaceva moltissimo il modo in cui usavano la cazzuola per mettere a posto il mattone o la pietra, la trovo un arte straordinaria“. Parlando della carriera da attrice, Gigliola Cinquetti confessa che “mi piaceva moltissimo, volevo diventare come la Audrey Hepburn. Quelli della Warner mi offrirono un contratto di 5 anni quando ne avevo 16, dovevo fare cinque film [ma] mi dissero la ragazza della porta accanto e rifiutai. Non credo di avere grandi doti come attrice“.



Gigliola Cinquetti sul marito e sui figli

Parlando di suo marito, Luciano Teodori, Gigliola Cinquetti racconta con una grande felicità gli anni di televisione assieme. “Ho fatto tanti programmi con mio marito. Avevo tagliato i capelli dopo il matrimonio, perché era un passo che non mi aspettavo neanche di avere il coraggio di fare, ci siamo sposati in tre mesi, ci siamo conosciuti e scelti senza esitare. È stato bello, ma non è una cosa che uno fa così alla leggera. Ho preso questo impegno praticamente al buio, mi fidavo e qualsiasi cosa sia accaduta in questi più di 40 anni con Luciano mi sono fidata, sempre”.



Passando, invece, ai figliGigliola Cinquetti racconta, quasi commossa, che “sono cresciuti da soli e io non ho fatto molto da questo punto vista e sono così, due bei ragazzi e due bellissime persone. È molto difficile dire cosa sia la maternità, è un mistero e trovo che per me c’è stata sempre la curiosità di conoscere i miei figli, prima ancora che nascessero mi chiedevo se sarebbero mai esistiti e come sarebbero diventati, come avrei fatto a conoscerli e a rapporti. Ho fatto un viaggio con Giovanni”, racconta Gigliola Cinquetti, “assieme on the road, e ci siamo raccontati cose che non sapevamo uno dell’altra, ci siamo goduti i tempi. I figli sono una meraviglia. L’altro, Costantino, si sarebbe dovuto chiamare Beniamino, che è un nome che adoro, ma visto che vuol dire ‘il preferito’, Giovanni si sarebbe offeso. Anche con lui condivido la gioia di guardare le cose che abbiamo attorno”.