Gildo Claps, il fratello di Elisa Claps, in una intervista a Fanpage, ha commentato il caso di Giulia Cecchettin: “È triste dover assistere a distanza di 30 anni dalla morte di Elisa al ripetersi di questi episodi, è davvero straziante. Dire solidarietà è dire poco. È vicinanza al dolore della famiglia di Giulia, perché siamo perfettamente consapevoli dell’incubo che stanno vivendo e chiaramente lo condividiamo. Vederli oggi in tv ci ricorda tantissimo il calvario che abbiamo passato noi”.
Ad accomunare i due casi anche la forza dei familiari delle vittime, che stanno portando avanti una vera e propria battaglia. “Sentire le parole della sorella di Giulia mi dà il senso della forza straordinaria che si riesce a trovare quando si è colpiti da un dolore così grande e che alla fine invece di chiudersi in se stessi e nel silenzio muto si cerca di dare un messaggio all’esterno. Credo che come mai in questo momento sia fondamentale continuare non solo a parlarne ma a fare qualcosa di concreto”.
Gildo Claps: “Giulia Cecchettin? A 30 anni da Elisa è straziante”. L’appello alle istituzioni
La rabbia di Gildo Claps, come quella di Elena Cecchettin, è immensa, perché entrambi non sono riusciti a proteggere le proprie sorelle dalla furia omicida dei carnefici. “È importante saper cogliere i segnali che arrivano. Nella storia di Elisa i segnali c’erano tutti e sono stati completamente ignorati. Era evidente che Danilo Restivo aveva una personalità deviata. E oggi piangiamo non solo Elisa ma anche Heather Barnett e oserei dire Oki”. È per questo motivo che ha fondato l’associazione Penelope, che porta avanti la causa e offre vicinanza alle famiglie delle vittime.
L’appello, tuttavia, va anche alle istituzioni. “Credo che ci sia la necessità che ciascuno faccia la propria parte in queste vicende, che la scuola possa educare, che la famiglia possa intervenire, che la stampa non ceda a sensazionalismo ma sensibilizzi su queste tematiche”, ha concluso.