Torna questa sera in televisione Massimo Giletti e lo farà al timone della nuova edizione di Non è l’Arena, uno dei programmi di punta di La7. La novità di quest’anno è che il talk show di attualità e politica andrà in onda non nel classico giorno della domenica ma di mercoledì: “Quando si fa uno spostamento televisivo, il rischio è molto alto – commenta Giletti parlando con i colleghi di TvBlog.it – è stato uno dei momenti di fatica della lunga trattativa che c’è stata quest’estate. Quest’estate, c’è stato anche un mio isolamento, ho chiesto due mesi di silenzio prima di decidere. Capisco che una grande azienda come La7, che aveva trovato nella domenica dei riscontri numerici pazzeschi, rischiare è sempre complicato”.
Ma a Giletti il rischio è sempre piaciuto: “Io sono uno che rischia, nella vita, ho sempre rischiato, ho lasciato un sacco di lavori. Lasciare la Rai o rifiutare un contratto, che era il doppio di quello che prendevo normalmente, per fare il varietà e cercare un altro lido. Ho lasciato la Rai senza avere un contratto. Ero talmente sicuro di essere riconfermato che non avevo preso contatti con altri. Io ho rischiato perché è una questione di dignità, come sapete. Non mi fa paura”. Sulle voci circa un addio alla domenica per evitare lo scontro con Fazio sulla Rai: “Io ho rispetto per Fazio – dice a riguardo il volto di La7 – ma se avessi avuto paura di Fazio non sarei mai andato in onda di domenica, con una “scialuppa” contro una “portaerei”. Se io penso al budget che hanno gli altri e a quello che avevamo e che abbiamo noi, non sarei neanche partito. E invece, andai volutamente la domenica, proprio perché quella era la sfida, la sfida tra chi è eretico e chi, invece, è liturgico. Io sono Fra Dolcino!”.
GILETTI: “PUNTIAMO AL 4.3% DI FLORIS, TORNO IN RAI? VI SPIEGO…”
Obiettivo di Giletti, fare i primi numeri di Floris quando ci fu il passaggio dalla Rai a La7: “Fece il 4,38%, i primi mesi. Per me, quello è il mio obiettivo. Noi partiamo da zero, in un contesto difficile. Alla seconda puntata, ci sarà Italia-Spagna. La vita è anche usare la televisione con gli uomini che hai in rapporto alle ore che hai”.
Sul classico tormentone estivo che si ripete da cinque anni a questa parte circa un ritorno di Giletti in Rai: “Siete voi che create questo tormentone – specifica Giletti – io l’ho sempre spiegato con chiarezza. Cairo, 2 anni fa, mi disse “Fai un contratto a 5 anni come Floris e Gruber?” Io lo guardai e gli dissi “Ci rimetterò”, e infatti ci ho rimesso, “ma io penso che, nel mio modo di interpretare un rapporto tra conduttore ed editore, io devo avere la libertà di dire che, se non mi vanno bene più le cose, posso andarmene via senza rimanere legato al denaro”. E avere un controllo reciproco, sedersi e valutare se tutto è andato bene oppure no, è meglio. Io sono così, libero mentalmente, non ho procuratori. Tutti hanno procuratori, io no. E pago un prezzo altissimo per questo. Però questo è il mio modo di essere. Può piacere o non piacere… Tutto mi potete dire tranne che non sono un uomo libero”.