Guerra tra Vincenzo De Luca e Massimo Giletti per l’inchiesta di “Non è l’Arena” sull’emergenza sanitaria nella Regione Campania. Il governatore è pronto a querelare il conduttore, che dal canto suo oggi ha risposto agli attacchi. «Noi siamo stati accusati di sciacallaggio, ma rispediamo al mittente le accuse». E poi ha rilanciato: «Caro governatore De Luca, quando dice di non aver avuto i 163 milioni di euro per le terapie intensive, non dice la verità. Vada da qualsiasi persona che va al Mef. A che gioco giochiamo? La politica gioca sulla pelle dei cittadini?». Massimo Giletti ha spiegato che quella somma è già nella disponibilità della Regione Campania. Lo sfogo del conduttore è andato avanti a più riprese: «Sono stato definito sciacallo perché ho dato le stesse cifre che la Regione ha dato, quindi non sanno neanche quello che dicono e mi contestano o non sono esperti in matematica». E ha preso le difese del commissario straordinario dell’emergenza Covid, Domenico Arcuri: «Anche Arcuri ha fatto il suo, non si scarichi su di lui».
GILETTI VS DE LUCA “QUERELA? ABBIATE CORAGGIO!”
Ad un certo punto Massimo Giletti si è rivolto direttamente a Vincenzo De Luca, «allo sceriffo». A “Non è L’Arena” infatti ha aggiunto durante il dibattito: «Credo che lei sia solo chiacchiere e distintivo, lo dico con amarezza. Anziché darmi dello sciacallo, dovrebbe darmi numeri corretti. Questi sono i soldi arrivati, 780 milioni di euro non 246 come ha detto lei». Il conduttore ha poi lamentato il fatto che molti giornalisti fanno fatica a reperire informazioni in Campania per il “muro” eretto dal governatore. «Noi vogliamo la verità, se è una balla anche quella delle terapie intensive. Io però non ci posso entrare». I conti non tornano e quindi Giletti va dritto contro De Luca: «Non si gioca sui numeri della vita, se ne deve assumere la responsabilità». Giletti ha poi provato a ricontattare telefonicamente in diretta Paolo Russo, portavoce di De Luca. «Non vogliono venire perché ci hanno querelati, ma la settimana scorsa non ci avevate querelati. Dovete avere il coraggio di dire che i nostri numeri sono sbagliati».