Poteva bastare la sua idea di trasmettere la puntata di Non è l’Arena da Mosca, in Russia, invece Massimo Giletti ha deciso di andare oltre, con alcune dichiarazioni che sono destinate a far discutere. All’inizio della puntata, mostrando il punto da cui si sta collegando, ha fatto una riflessione: «C’è una città che è molto occidentale. In questi giorni, anche passeggiando e ascoltando le persone, si percepisce il rispetto, il rapporto che hanno con l’Occidente». Parole su cui i social si sono spaccati in questi minuti, visto che la parola “rispetto” è l’ultima che viene in mente viste proprio le tensioni con l’Occidente.

Così come non è piaciuto il passaggio in cui ha detto che «i russi si sentono sotto attacco». Il conduttore, comunque, ha preso le distanze dalle critiche ricevute nelle scorse ore per la sua iniziativa: «Mi giungono anche delle critiche per la decisione di esser venuti qua a Mosca a raccontare anche l’altra parte della guerra». A tal proposito, proprio all’inizio della puntata aveva provato a giustificare la sua scelta.

GILETTI DA MOSCA, MA OSPITI COLLEGATI. SUI SOCIAL…

«Due mesi fa noi eravamo andati in Ucraina perché volevamo capire cosa stesse succedendo, oggi abbiamo deciso di venire qua per incontrare persone, ascoltare le voci di chi vediamo come il nemico in Occidente, perché non lo dimentichiamo, la Russia ha invaso una nazione sovrana come l’Ucraina», aveva spiegato Massimo Giletti all’inizio della puntata di Non è l’Arena. Sui social però le critiche sono impietose anche per quanto riguarda i problemi che si stanno registrando con i collegamenti. In effetti, risulta curiosa la scelta di andare a Mosca per trasmettere dalla Russia la nuova puntata, quindi intervistare anche ospiti russi, come Maria Zakharova, ma il tutto con dei collegamenti, peraltro con scarsi risultati visto che la parte iniziale dell’intervista alla Zakharova risulta incomprensibile. Gli utenti si sono chiesti perché non ha fatto lo stesso, ma dall’Italia. «Speriamo che si riesca a ripristinare questo collegamento, al momento vi posso solo offrire la bellezza del Cremlino, costruito dai più grandi architetti italiani. È comunque molto affascinante vederlo», ha commentato Massimo Giletti visibilmente imbarazzato per la situazione. Al secondo tentativo, però, la situazione è migliorata.