Durissimo sfogo di Massimo Giletti a “Non è l’Arena” durante il dibattito sulle riaperture con alcuni ristoratori collegati in diretta. In studio Alessandro Cecchi Paone ha difeso la scelta del premier Mario Draghi e gli allarmi lanciati dagli scienziati in merito ai rischi di riaperture affrettate. «Guardate la cosa da un altro punto di vista. Il governo sa la sofferenza del popolo italiano, ma sta provando ad aprire correndo un rischio che è gravissimo. Sono stati avvisati che è un rischio tremendo», la sua riflessione. Il conduttore allora lo ha interrotto per esprimere le sue perplessità: «Allora cosa rimane? Scusami Alessandro, ma io non capisco. I vaccini ci hanno raccontato… cioè scusatemi, ma spiegatemi… Sono arrivati ‘sti vaccini con grande fatica, rimarremo sempre chiusi tutta la vita?».
Giletti ha spiegato che in passato non ci si è fermati con epidemie simili, forse facendo riferimento all’influenza “spagnola”. «Quando arrivò qui negli anni ’60 non si è mai fermato nessun Paese, eppure ci sono state centinaia di migliaia di morti».
GILETTI VS UE “VACCINI? ENNESIMO FALLIMENTO”
Per Massimo Giletti, dunque, la paura rischia di tenere paralizzato il Paese in un momento in cui la campagna vaccinale dà invece speranza di poter tornare ad una parvenza di normalità. «Adesso ormai la paura della politica è sempre fermare tutto, questa è la mia sensazione», lo sfogo del conduttore di “Non è l’Arena”. Poi si è rivolto ad Andrea Romano, deputato del Partito democratico, per attaccare l’Ue sui contratti per i vaccini. «Forse se la politica a Bruxelles avesse fatto gli accordi per i vaccini in modo diverso non saremmo a questo punto, sarebbero arrivati milioni di vaccini prima. La politica ha fallito in Europa, ha fallito l’Europa, ha fallito per l’ennesima volta». Massimo Giletti è arrivato a definire una «indecenza» quello che è accaduto sui contratti. «È stata chiamata ad una prova seria e ha fatto dei contratti che ancora oggi sono secretati e il Parlamento italiano e quello europeo non sanno cosa è scritto in questi contratti». Quindi ha alzato i toni: «Quelle aziende le abbiamo finanziate con soldi di tutti noi e non abbiamo dato 5 euro, ma miliardi di euro. Le aziende farmaceutiche ci hanno preso per il culo e bisogna avere il coraggio di dirlo. La politica vera deve fare mea culpa».