Mattinata di piena tensione a La7 nel programma “l’Aria che Tira”: in piena campagna elettorale verso le Elezioni Regionali, ha fatto molto discutere l’intervista di Massimo Giletti a Matteo Salvini nell’ultima puntata di domenica sera a “Non è l’Arena” e lo strascico si è avuto questa mattina nella trasmissione condotta da Myrta Merlino, protagonisti lo stesso giornalista ex Rai e l’esponente del Pd Marco Furfaro. Il contrasto prima i è tenuto su toni molto aspri, poi è degenerato con Giletti che è arrivato a “minacciare” il piddino nel riferire quello che avrebbe detto sottovoce, salvo poi alzarsi e abbandonare tra lo sconcerto generale lo studio. Riavvolgiamo il nastro e con l’aiuto del video che trovate qui sotto, ricomponiamo i fatti: dopo un acceso dibattito avvenuto sul caso di Bibbiano – tra drammatiche vicende giudiziarie e umane e gli scontri politici tra Lega e Pd a ridosso delle Regionali – la contesa si sposta per qualche minuto sulla presenza molto assidua del leader leghista Matteo Salvini nel programma di Giletti della domenica sera. A quel punto, quando le telecamere inquadrano altro (la puntata stava cambiando argomento, ndr) l’eurodeputato del Pd Furfaro avrebbe contestato polemicamente il modo di fare del giornalista La7, arrivando quasi a dire (secondo Giletti) che la trasmissione “Non è l’Arena” è populista e filo-Lega.



LITE GILETTI-FURFARO A L’ARIA CHE TIRA: IL VIDEO

Qui allora scoppia la bagarre, con Massimo Giletti che alza la voce dicendo «Non è questione di populismo, è questione di educazione. Non ha il coraggio di dire queste cose in faccia, le dice sottovoce. Stia attento a quello che dice e non parli della mia moralità. Dopodiché arrivederci e grazie», e così facendo si alza e abbandona la trasmissione. Furfaro prova a difendersi, dicendo che non si tratta di attacchi personali ma di questioni legati all’etica giornalistica, ma la Merlino sconcertata “insegue” Giletti fuori dallo studio, salvo poi rientrare per continuare a condurre chiedendo lumi all’eurodeputato dem di quanto fosse successo: «Io penso che discutere così sia demagogico, glielo avrei detto se mi avesse fatto parlare». A difesa però del conduttore interviene Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, in mezzo ai due litiganti e dunque il più “titolato” per riportare quanto fosse successo a bassa voce pochi istanti prima: «No, gli hai detto che fa le interviste a Salvini, quindi un altro che non la pensa come lui è della Lega».

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