In Italia, dal 4 all’11 agosto 2020, si è registrato un incremento del 46% di nuovi casi di Coronavirus, ovvero +2.818, quasi mille in più rispetto alla settimana precedente (1.931). Secondo i dati dell’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, ad aumentare sono anche i pazienti ricoverati con sintomi (801 contro i 761 del periodo precedente) e quelli in terapia intensiva (49 contro 41). A far scattare l’allarme è proprio il confronto con la settimana dal 29 luglio al 4 agosto che ribadisce il “trend in progressivo aumento dei nuovi casi”, come sottolineato da Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe il quale mette in guardia su possibili nuovi lockdown in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico. A destare particolare preoccupazione è la crescita dei casi in concomitanza ad una “consistente diminuzione dei tamponi diagnostici”, come riferisce Corriere della Sera, ovvero -6,8% rispetto alla settimana prima. Cartabellotta commenta, avanzando i preoccupanti numeri: “Se nelle prime tre settimane di luglio i nuovi casi erano stabili (circa 1.400 per settimana), nelle ultime due sono progressivamente aumentati da: 1.736 nella settimana 22-28 luglio a 1.931 nella settimana 29 luglio–4 agosto e a 2.818 nella settimana 5–11 agosto”. A rendere i dati ancora più preoccupanti è anche l’aumento, per la prima volta dallo scorso aprile, dei ricoveri in terapia intensiva (+8, ovvero +19,5% rispetto al precedente monitoraggio), mentre rispetto ai pazienti ospedalizzati con sintomi sono +40 ovvero +5,3%.



FONDAZIONE GIMBE “AUMENTO CASI COVID DEL 46% IN UNA SETTIMANA”

Non mancano le differenze tra regioni e regioni rispetto al numero di casi di Coronavirus in aumento. Mentre in 5 regioni si registra una riduzione di 31 casi complessivi rispetto alla precedente settimana, in ben 15 si registra un aumento. La Lombardia torna ad essere in cima con +198, seguita dalla Sicilia (+153). In percentuale, in merito agli “attualmente positivi” il 40,7% si concentra in Lombardia (5.514); il 47,4% tra Emilia-Romagna (1.790), Veneto (1.300), Lazio (1.101), Piemonte (822), Sicilia (538), Toscana (535), Campania (402). 1.559 casi (11,5%) sono distribuiti in 11 Regioni e nelle due Province autonome, con un range che varia dai 15 della Valle d’Aosta ai 229 della Puglia. Cartabellotta ha commentato i dati emersi dall’ultimo monitoraggio senza nascondere una certa preoccupazione ed al tempo stesso sottolineando anche una forte contraddizione: “Se da un lato Governo e Regioni cercano di mettere in campo nuove azioni per frenare la risalita dei contagi, la comunicazione pubblica continua a essere influenzata da messaggi che minimizzano i rischi, ignorando totalmente dinamiche e tempistiche che condizionano la risalita della curva epidemiologica e facendo leva sull’analfabetismo scientifico di una parte della popolazione”. Fondazione Gimbe ribadisce quindi l’importanza di non abbassare la guardia e “mantenere un grande senso di responsabilità individuale e collettiva”, infine rivolge un appello sia alle autorità sanitarie che agli esperti per evitare che “sull’avvio dell’anno scolastico” possa incombere “lo spettro di nuovi lockdown”.

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