La Fondazione GIMBE ha emesso il report sull’andamento della pandemia di Covid-19 in Italia relativo alla settimana dal 17 al 23 febbraio 2023. Il numero di nuovi casi è leggermente rialzo rispetto al periodo precedente a quello preso in considerazione. “Dopo 6 settimane consecutive di calo si registra un lieve aumento (+3,8%) dei nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Da oltre 28 mila nella settimana precedente salgono a oltre 29 mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 4 mila casi al giorno”, ha affermato il presidente Nino Caltabellotta.



I casi in aumento, come riportato da Quotidiano Sanità, sono stati registrati in 14 Regioni, tra cui in particolare nel Lazio, mentre nelle restanti 7 è stato evidenziato un calo, in particolare in Sardegna. È da segnalare inoltre una diminuzione del numero dei tamponi totali effettuati (-5,6%): da 536.080 a 506.295. Diminuiscono anche i decessi (-18,4%): sono stati 244 negli ultimi 7 giorni, con una media di 35 al giorno rispetto ai 43 della settimana precedente.



Gimbe: “Casi Covid in lieve rialzo, ospedali sotto controllo”. Il report

La situazione negli ospedali, come evidenziato dal report sull’andamento della pandemia di Covid-19 della Fondazione GIMBE sulla settimana dal 17 al 23 febbraio 2023, è sotto controllo. “Sul fronte delle strutture sanitarie torna a salire il numero dei ricoveri sia in area medica (+4,1%) mentre prosegue il calo in terapia intensiva (-13,6%)”, ha affermato il direttore operativo Marco Mosti. Il picco di posti occupati era stato raggiunto lo scorso 12 dicembre con 347, mentre in questa fase sono 133. In area medica, invece, raggiunto il minimo di 3.177 il 17 febbraio, sono saliti a 3.331 il 23 febbraio.



Per quanto riguarda invece le vaccinazioni, i numeri si muovono di pochissimo di settimana in settimana. Al 24 febbraio sono 6,78 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, pari al 13,9% della platea. Il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 31,2% con nette differenze regionali: dal 14% della Calabria al 44,8% del Piemonte. Per quel che concerne la quinta dose si scende invece addirittura al 15,1%.