“Siamo entrati nella quarta ondata Covid. Il virus circola più di quanto documentato dai nuovi casi identificati”. Lo dice il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando i nuovi dati elaborati dalla sua organizzazione: in aumento i casi attualmente positivi (70.310 conto i 49.310), le persone in isolamento domiciliare (68.510 contro i 47.951), i ricoveri con sintomi (1.611 contro i 1.194) e le terapie intensive (sono 189 una settimana fa era 165).
“Se nei prossimi giorni vedremo un picco, potrebbe trattarsi dell’onda lunga degli Europei di calcio, legata anche alle vacanze dei ragazzi dopo la maturità, la laurea, o i corsi di lingua”, spiega Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. Tuttavia, “l’andamento dei casi in Italia è altalenante – aggiunge -. Aspettiamo e vediamo i dati, viste le oscillazioni in questi giorni”.
Quarta ondata Covid, Gimbe: “Poco tracciamento”
Secondo la Fondazione Gimbe è arrivata la quarta ondata Covid perché “continuano a salire i nuovi casi settimanali – fa notare Cartabellotta – e sono sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso sempre più difficile dall’aumento dei positivi”. Sono tre le province che fanno registrare oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Caltanissetta (272), Cagliari (257) e Ragusa (193).
Dopo 15 settimane di calo, tornano a salire anche i decessi: 111 nell’ultima settimana, con una media di 16 al giorno rispetto agli 11 della settimana precedente. “Dopo i primi segnali di risalita registrati la scorsa settimana – afferma Renata Gili, responsabile ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe – si conferma un lieve incremento dei ricoveri che documentano l’impatto ospedaliero dell’aumentata circolazione virale”.