Andrea Piazzolla, ex assistente di Gina Lollobrigida ed erede di parte del suo patrimonio, sarebbe stato rinviato a giudizio e per lui si aprirebbe un nuovo processo. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, la lente della giustizia si sarebbe focalizzata su fatti risalenti al 2019 e riguardanti la presunta appropriazione di un’auto di lusso dell’attrice, nello specifico una Jaguar, dalla cui vendita avrebbe ricavato 130mila euro poi confluiti, per l’accusa, nel conto bancario su cui sarebbe stato autorizzato ad operare.



Sempre secondo il quotidiano, Andrea Piazzolla risulterebbe inoltre indagato per il presunto autoriciclaggio di una parte della somma. Le nuove accuse all’ex assistente di Gina Lollobrigida, già a processo in un primo filone che lo vede imputato di circonvenzione di incapace e che dovrebbe arrivare a sentenza il 18 settembre prossimo (parte civile il figlio dell’attrice, Milko Skofic)si riferirebbero a presunti eventi accaduti in un periodo in cui il patrimonio della diva, secondo il pubblico ministero, era stato ormai “ampiamente” aggredito.



Andrea Piazzolla e il patrimonio di Gina Lollobrigida: le accuse all’ex assistente dell’attrice

Il nodo del patrimonio di Gina Lollobrigida è al centro delle cronache da tempo, e la figura di Andrea Piazzolla spicca nel tessuto della narrazione anche per via dei risvolti giudiziari legati agli ultimi anni di vita della diva. Una querelle che va avanti anche dopo la sua morte e che, complice l’appetito del gossip sulla sua eredità, non smette di interessare il pubblico in vista della sentenza del processo che vedrebbe l’ex assistente imputato del reato di circonvenzione di incapace. La notizia delle nuove accuse a carico di Piazzolla arriva quando mancano pochi mesi dalla decisione dei giudici, e alimenta i contorni di una vicenda complessa e da tempo sotto i riflettori.



Secondo quanto riporta Il Corriere, il giovane ex factotum di Gina Lollobrigida sarebbe accusato di aver prosciugato il patrimonio dell’attrice attingendo alle sue disponibilità economiche per anni, approfittando anche della vulnerabilità che i consulenti psicologi incaricati dalla magistratura avrebbero accertato. Il quotidiano cita stralci della consulenza prodotta da Paola Cavatorta in cui l’esperta avrebbe evidenziato la fragilità di Gina Lollobrigida che, nonostante la lucidità e l’autorevolezza nel proprio lavoro, avrebbe sofferto di una condizione “vulnerabile” nel resto,  manifestando “momenti di autentico disorientamento spazio-temporale per lo più innestati da tematiche persecutorie“.