Il Tribunale ha ufficialmente definito Gina Lollobrigida «non più autonoma» e per questo le hanno nominato un amministratore di sostegno che possa occuparsi della gestione societaria e del patrimonio immobiliare della diva immortale di “Pane amore e fantasia”. La lunga storia giudiziaria dell’attrice 92enne parte da lontano, dal mistero del “matrimonio per procura” (poi annullato dalla Sacra Rota, ndr) con Javier Rigau e dalla vicinanza del giovane 32enne assistente Andrea Piazzolla che la “Lollo” continua a volere al suo fianco anche dopo la decisione del tribunale di rinviarlo a giudizio per circonvenzione di incapace. Lo scorso mese la Corte di Appello di Roma aveva respinto il ricorso della Lollobrigida che non voleva avere al suo fianco un amministratore d sostegno nominato dai giudici, bensì proprio Andrea Piazzolla: in tutto questo, ora arriva la conferma della Corte sulla nomina di un “tutor” laddove la “Bersagliera” non sia più in grado di prendere decisioni in autonomia. Secondo la psichiatra intervenuta presso la Procura nel valutare il caso, «Gina Lollobrigida attraverserebbe momenti di autentico disorientamento spazio temporale per lo più innestati da tematiche persecutorie».



GINA LOLLOBRIGIDA NON “MOLLA” ANDREA PIAZZOLLA

In sostanza, spiegano in tribunale, la diva del cinema italiano avrebbe alternanza tra momenti di lucidità – specie sul fronte della carriera e nella vita pubblica – e rischi di confusioni e scelte non sempre «chiare». In queste settimane la mitica Gina Lollobrigida è volata negli States dove stanno preparando il documentario sulla sua carriera, ma i giudici italiani non reputano altrettanto in grado di badare alle proprie gestioni di patrimonio: «ha fornito risposte non esaurienti, talvolta confuse, non ricordando alcun dato relativo ai ricavi, ai costi e al rendimento». In tutto questo, resta la distanza netta con la famiglia dopo che da anni il figlio Andrea Milco Skofic e il nipote cercano, anche con mezzi giudiziari, di far allontanare il giovane assistente di Gina accusandolo di circonvenzione di incapace. La prima perizia psichiatrica ha stabilito nel 2014 che l’ attrice era sana, ma ora – 5 anni dopo – la versione della Corte è cambiata e l’ads è stato così nominato. La Lollo però non intende “mollare” e come ha ripetuto ancora nelle ultime interviste, il “suo” Andrea se lo tiene a fianco, al netto delle decisioni finora tenute dalla magistratura.

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