La questione Gina Lollobrigida è approdata anche a “La Vita in Diretta” ed è stata commentata dall’avvocato Daniele Bocciolini, opinionista fisso della trasmissione da cinque anni a questa parte. L’amministratore di sostegno deve essere a vantaggio del titolare dei beni e affiancarlo in un momento in cui il beneficiario venga ritenuto incapace a conservare il proprio patrimonio per sfuggire ad atti da parte di terzi. Questo è il motivo alla base della decisione presa”. Tornare indietro è possibile? Qualcosa, effettivamente, si può fare, come spiega il legale. “Il patrimonio è ingente e i suoi ricordi sono oggetti di alto valore. Tuttavia, se Gina Lollobrigida ritiene che l’atto sia contrario al suo interesse, può impugnare in qualsiasi momento i provvedimenti adottati nei suoi confronti. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



Gina Lollobrigida: “Oggetti riposti in un caveau o in un deposito a pagamento”

Non nasconde la propria amarezza Gina Lollobrigida per la decisione del giudice tutelare di autorizzare l’amministratore di sostegno a prelevare beni e oggetti preziosi dalla sua abitazione “affinché vengano riposti in un caveau o in deposito a pagamento”, fa sapere una nota diffusa dal suo ufficio stampa. Con tale decisione, l’attrice si ritroverebbe privata non solo di una parte dei suoi beni, ma soprattutto dei suoi ricordi. Dietro gli oggetti presenti all’interno della propria casa, ci sarebbe un ricordo privato e professionale della Lollobrigida che, a 92 anni, starebbe vivendo una situazione surreale. La decisione del giudice tutelare arriva dopo che, lo scorso dicembre, il Tribunale l’ha dichiarata “non più autonoma” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



Gina Lollobrigida: “Prelevati oggetti preziosi dalla sua casa”

Nuovo capitolo nella saga di Gina Lollobrigida. L’attrice 92enne, attraverso il proprio staff, ha fatto sapere che il giudice tutelare ha accolto la richiesta dell’amministratore di sostegno che sarebbe stata presentata a sua insaputa, autorizzando il prelevamento di oggetti preziosi dalla sua abitazione. Secondo la decisione del giudice tutelare, dunque, dalla casa dell’attrice potranno essere portati via oggetti preziosi come gioielli, quadri, suppellettili, mobili, lampadari. Una decisione che avrebbe sconvolto l’artista che non avrebbe nascosto la propria amarezza per ciò che sta accadendo. “Hanno deciso di farmi morire in modo ignobile – si sfoga l’attrice in una nota ufficiale diffusa dal suo ufficio stampa – neanche come si farebbe con i delinquenti. In un paese civile non è tollerabile che avvengano dei soprusi così gravi e ingiusti”.



Gina Lollobrigida: “vogliono privarla della possibilità di godere dei suoi beni”

Lo staff di Gina Lollobrigida, di fronte alla decisione del giudice tutelare, attraverso una nota ufficiale con cui ha diramato la notizia, non ci sta. Secondo lo staff dell’attrice si tratterebbe di una decisione che toglierebbe all’artista la possibilità di godere di tutti i suoi beni. Lo staff fa notare che, con tale decisione del giudice tutelare, la 92enne si ritroverebbe a vivere n una condizione di disagio economica e psicologica. “Tale decisione – si legge nella nota – risulta assurda, in quanto priva la signora Lollobrigida della possibilità di godere di tutti i suoi beni che da sempre arredano la casa, costringendola a vivere nella sua abitazione, non solo in una inevitabile condizione di recarietà e evidente disagio derivante dall’asporto della mobilia, perfino dei lampadari, ma anche spogliata dei suoi ricordi, in quanto oggetti che l’hanno accompagnata nel corso della sua vita”.